L’Università Non Conta Più. Il Successo delle Star di Youtube

Quale genitore non sogna per il futuro dei propri figli un lavoro di alto livello e ben retribuito, conseguenza meritata magari di lunghi anni di studi e fatiche sui libri? E se invece fosse la rete la nuova rampa di lancio verso il mondo del lavoro? Il fulcro in cui convergere le energie e la creatività dei millenials del futuro?

L’America in questo è pronta a darci una o più risposte. Si chiamano Baby Youtube Star e nelle ultime settimane hanno generato un forte dibattito, complici le cifre da capogiro girate attorno ad alcune di queste giovani stelle del firmamento video della rete.

L’acronimo è YTS, giovanissimi già così bramosi di successo, meglio se self-made, che stanno spopolando sulla rete grazie a centinaia di migliaia di followers e ai brand pubblicitari che da anni hanno ben capito l’importanza di abbandonare i tradizionali canali di marketing in favore della rete. Un meccanismo esplosivo in grado di far compiere ad un giovane ogni gradino della scala sociale grazie ad una semplice videocamera amatoriale.
Non esistono ricchi, poveri o raccomandati su Youtube. Esiste solo l’ebbrezza di un video che deve, ineluttabilmente, diventare virale e generare milioni di clic.

L’ultima in ordine di arrivo è Jennxpenn, che grazie ai suoi video dagli argomenti apparentemente banali come “10 modi per piacere a qualcuno” oppure “Cosa le ragazze non sopportano dei ragazzi” è riuscita a conquistare in poco tempo più di un milione e mezzo di fan e a guadagnare centinaia di migliaia di euro. Il successo ha stravolto la sua vita al tal punto da spingerla a trasferirsi a Los Angeles per inseguire il sogno di lavorare nel cinema e diventare una produttrice indipendente. Due nomine ai Teen Choice Awards e la consapevolezza, già così giovane, di non aver bisogno di un lavoro vero, come lei stessa ha dichiarato durante un’intervista rilasciata a Business Insider.

Come lei, Evan, bambino svedese di soli 8 anni che risponde al nickname di EvanTubeHDE, guadagna già cifre a 6 zeri per un valore complessivo pari a 1,3 millioni di dollari. Tutto questo grazie ai suoi tutorial amatoriali, realizzati insieme al padre e postati su youtube, in cui commenta giochi e videogiochi e che negli anni hanno fatto registrare al suo canale più di 823.000 iscritti.

A differenza di Jennxpenn i genitori di Evan sanno bene quanto sia labile il successo sulla rete e hanno deciso dunque di vincolare tutti i guadagni di Evan, che nel frattempo conduce una vita normale, in un fondo per il college.

La rete detta dunque il ritmo delle giovani vite di queste baby star. E in rete ci si chiede se la libertà per gli under 18 di pubblicare video sul canale più famoso del mondo, magari con l’aiuto di genitori sempre più pronti a tutto, non debba iniziare a seguire delle regole restrittive o quantomeno basilari. Per ora il successo e i traffici milionari hanno avuto la meglio. E la moda per cui sempre più teenager tentano questo tipo di carriere spinti dal guadagno facile, pare non conoscere crisi.

È ingiusto? In fondo no, tutti hanno la possibilità di farlo. Una videocamera è tutto quello che serve. L’università può attendere. O magari nel mondo delle star di Youtube è considerata troppo lenta per la scalata verso il successo.