Malia Obama, la primogenita di Barack e Michelle Obama, compirà 18 anni il 4 luglio e sta terminando gli studi presso la Sidwell Friends School di Washington. Malia ha deciso di iscriversi alla più prestigiosa Università degli Stati Uniti: Harvard. Harvard è l’università in cui hanno studiato i suoi genitori e conta fra i suoi ex studenti personalità del calibro di John Kennedy, George W.Bush, Mark Zuckerberg, Bill Gates e Matt Damon. Fin qui niente di strano a parte il fatto che nel settembre del 2015, Barack Obama, disse ad alcuni studenti che non è fondamentale studiare presso un’università con un nome prestigioso in quanto molte università degli Stati Uniti offrono un’educazione di alto livello. La scelta ha suscitato l’interesse dei media perché poco tempo fa la first lady ha dichiarato ai redattori della rivista Seventeen:
L’unica cosa che ho detto alle mie figlie è che io non voglio scegliere per loro un nome. Non voglio che pensino: dovrei frequentare questa università perché ha un nome prestigioso”
Certamente non si può mettere in discussione la scelta di un libero cittadino che preferisce un’università privata ad un’università pubblica, il problema è piuttosto quello di garantire un’istruzione di alto livello anche ai ceti più poveri della società. Harvard accetta solo il 5,2% delle domande che pervengono all’ateneo, ma soprattutto un anno di corsi costa circa 60 mila dollari, cifra non proprio abbordabile per chi non ha un reddito elevato. Le borse di studio esistono, ma sono per pochi e questa situazione non è un problema tutto americano ma anche europeo.
Il senatore Bernie Sanders è riuscito ad ottenere 9 milioni di voti, molti dei quali provenienti da studenti americani che vedono i loro diritti allo studio negati. Sanders sostiene che il sistema universitario e scolastico in generale debba essere riformato e che molti studenti che hanno ottenuto dei prestiti per studiare non riescono più a restituirli perché non trovano un impiego dopo gli studi. Il problema delle università e del livello d’istruzione che offrono è legato anche alle possibilità lavorative, ed è naturale che uno studente che possiede un livello di formazione superiore sia preferito dai vari datori di lavoro, e che quindi chiunque cerca di iscriversi ad un’università dal nome prestigioso.
Il punto non è tanto quello di offrire lo stesso livello di istruzione a tutti, ma quello di garantire a tutti un livello di istruzione accettabile, magari aumentando la platea delle borse di studio con finanziamenti pubblici. Purtroppo tutti i governi europei, e le istituzioni europee, anche a causa della crisi economica, stanno riducendo i finanziamenti per la ricerca e per garantire il diritto allo studio a tutti. Che sia presso un’università pubblica o un’università privata non importa, ciò che importa è che si crei una generazione con un livello di istruzione elevato in grado di assicurare una classe dirigente ed imprenditoriale adeguata. Per far questo occorre che le politiche europee cambino verso, che chi ci rappresenta in Europa si renda conto che garantire un livello di istruzione adeguato a tutta la popolazione europea è la condizione essenziale per combattere non solo il terrorismo ma anche la vera piaga che affligge il vecchio continente: la povertà economica e culturale che è in costante crescita.