In questi bollenti giorni d’estate, per tutti i coraggiosi disposti a sfidare la calura, le città si animano ed ogni evento raccoglie pubblico entusiasta di sperimentare novità. Nella Milano dell’Expo si moltiplicano le attività culturali, anche al di fuori del sito espositivo di Rho. Al Castello Sforzesco, nelle sale panoramiche del terzo piano, è allestita la mostra organizzata dalla storica Fondazione Antonio Carlo Monzino e denominata “Arti e Mestieri: Le Mani Sapienti”. Il titolo, evocativo, richiama tempi lontani.
Quelli in cui il lavoro manuale, artigianale, ha reso grande un intero paese e ha regalato, tra l’altro, una nobile arte nel campo musicale: quella della liuteria. La definizione di “arte” non pare esagerata guardando ai capolavori di violini esposti nella mostra ed agli allestimenti che richiamano il lavoro di costruzione e manutenzioni di strumenti ad arco e corde. Una tradizione ancora molto viva e ricca di storia testimoniata dal distretto virtuoso di Cremona, presenza forte all’interno dell’esposizione.
Del resto la famiglia Monzino vanta un’esperienza consolidata e tramandata da generazioni in Milano e fuori in campo musicale, da storici produttori di strumenti e corde ad ospiti fissi, a partire dal 2000, nel Museo degli Strumenti Musicali del Castello appunto, dove hanno raccolto settantanove strumenti a pizzico e ad arco risalenti al periodo 1750/1930. Un patrimonio importante da salvaguardare e diffondere al pubblico: con questo intento infatti l’allestimento di “Arti e Mestieri: Le Mani Sapienti” si rivolge agli spettatori, specie se giovani, che animano i cortili del Castello. E propone loro laboratori di liuteria “dal vivo”, con personalità di quest’arte disposte a mettere in mostra il loro sapere e la loro tecnica ad un pubblico eterogeneo. A coronamento della vista, sarà possibile ad assistere al suono di quelle corde così preziose pregevolmente suonate da ospiti fissi quasi quotidianamente, che dalle 15.30 alle 17.00 riempiono di note gli ambienti in piacevoli “Momenti Musicali”.
L’allestimento, concomitante con l’inizio e la fine dell’esposizione universale, cui per altro l’attività storica della famiglia Monzino si richiama a partire da quella antecedente in Italia del 1906 e a cui prese parte, ha l’obiettivo di accogliere quanto più pubblico possibile. Obiettivo centrato, stando all’origine, in prevalenza straniera, dei visitatori e al loro numero, che si aggira sulle 300 unità quotidianamente. Se il richiamo per i turisti è forte, lo è ancora di più per le scolaresche e le scuole di musica, affascinate dal grande talento dei maestri liutai e dalla possibilità concreta di interagire con loro, fare domande, emozionarsi. Ed infatti, come abbiamo già detto, è proprio ai giovani che la fondazione Antonio Carlo Monzino sente la responsailità di rivolgersi: per tramandare un patrimonio culturale prezioso e spesso trascurato, per raccontare una storia radicata nel territorio che continua e si accresce di elementi nuovi, per avvicinare nuovi talenti ad un mondo ricco di arte e passione. Passione che potremo sperimentare tutti, fino al 31 ottobre, nelle sale panoramiche del terzo piano, al Castello Sforzesco.
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