E’ più sorprendente di una nevicata il quindici di agosto. Occhi chiari e candida gentilezza accompagnata da una intelligenza che traspare in ogni sua arguta affermazione. Aurelio Ludovico Barilla ha intrapreso una strada diversa da quella che gli avevano disegnato; ha saputo inventarsi e fare del “think different” il suo mantra, sfruttando ciò che per lui è soltanto quotidianità grazie alle evidenti doti di copywriter e ad una inclinazione fortemente estrosa. Serve poco tempo per comprendere i segreti del suo essere così eclettico; curiosità e passione nei confronti della vita, quella che ti fa arrivare in luoghi inesplorati e in vetta alle rankings mondiali per svariati meriti. Conosciuto da tutti come “Lo Sbocciatore”, emulato e “hastaggato” da un’ampia scala generazionale, Aurelio, giovane amante delle lunghe passeggiate e anima mattiniera, ci ha permesso di leggere cosa si cela dietro la maschera di tigre che lo accompagna in ogni foto: uno sguardo brillante e avventuriero, di quelli che non si possono domare.
Chi è realmente Aurelio Ludovico Barilla?
Sono un ragazzo che adora l’arte e l’architettura, non disdegno le discipline umanistiche ma prediligo quelle scientifiche, da cui la mia passione per la tecnologia. Amo viaggiare e visitare posti in cui non sono mai stato, e annoiandomi facilmente sono sempre alla ricerca di cose nuove che nutrano la mia feroce curiosità.
Come nasce l’idea de “Lo Sbocciatore”?
Sicuramente per gioco. Creai una pagina facebook per farequattro risate tra amici. Poi però, senza che me lo aspettassi,prese subito piede e, intravedendone il potenziale, ho iniziato a curarla in modo più attento facendola diventare un vero e propriobrand.
E’ possibile considerarla un “social influencer”?
Direi di sì, ho una costanza e una portata mediatica tali da ricevere un significativo eco dal pubblico. Questo fatto è reso banalmente tangibile dal numero di likes e dal tipo di commenti che ricevo ai vari post. Mentre in via più indiretta mi è capitato non di rado di scoprire che le mie “perle” fossero oggetto di discussione o di ricevere numerosi messaggi da persone a me sconosciute mosse dal forte desiderio di incontrarmi.
Il suo nome viene associato ad uno stile di vita ai vertici del benessere e della bella vita. Perché sceglie di coprire il volto e non rivelare la sua identità?
Questo fatto ha una duplice ragione. Dapprima scelsi di non mostrare il viso per mantenere la mia privacy, che amo molto, in quanto diventato popolare sui social non volevo esser avvicinato da sconosciuti. E successivamente continuai questa strada perché mascherare il viso genera una forte curiosità nelle persone.
Come mai spesso con un disegno di una tigre?
Questo è puramente un caso, mi serviva un app che permettesse di applicare un adesivo sulla foto per coprire il volto e in quella che scaricai vi erano diversi animali. Scelsi quello che mi piaceva di più e continuo a usare quello. La scelta di quella nera invece sta nel fatto che è comodissima da portare ed è tascabile.
Quale approccio è stato utilizzato e di quale strategia si è avvalso per concretizzare questo progetto?
Credo che il successo sia dovuto al fatto di aver reinterpretato il concetto di lusso, non più visto come qualcosa di statico e lontano, ma di tangibile e vissuto, attraverso scene di vita quotidiana, nelle quali il pubblico si può immedesimare anche solo per un momento, generando così un notevole engagement ed un forte spirito di emulazione. Le mie doti di copywriter e la mia creatività hanno fatto il resto.
Trova che il suddetto “brand” riscuota attrazione omogenea in tutto il territorio o prevalentemente nel nord Italia?
Stando ai dati insights di Facebook posso dirle che il brand è maggiormente radicato nel nord Italia, ma è comunque conosciuto su tutto il territorio nazionale. Su Instagram invece, anche grazie all’uso degli hashtag e al tipo di social il pubblico è mondiale, principalmente europeo.
Barilla, secondo lei, tra vent’anni “si sboccerà” ancora?
Direi proprio di sì, lo si è sempre fatto e si continuerà a farlo, perché ci sarà sempre qualcuno di facoltoso a cui piacerà divertirsi. Mancava solo una figura che venisse presa ad esempio, e qui entro in gioco io. Inoltre cito una frase di Bernard Arnault, il proprietario del gruppo LVMH: “Mio padre mi chiese se le persone useranno ancora iphone tra 20 anni. E io dissi chi può saperlo, ma tra 20 anni berranno ancora Dom Perignon.”