Sulle note di Beethoven, il giovane violinista Andrea Obinu è stato stregato dal mondo imprenditoriale. Tra uno spartito e l’altro, ha ideato il progetto di riqualificazione del terreno di famiglia. Con New life Oelius intende ricreare un luogo in cui il paesaggio incontra l’arte e l’artigianato sardo, in cui il tempo e le distanze si annullano e il visitatore si lascia cullare dalle bellezze culturali della Sardegna.
Da violinista ad imprenditore: cosa è cambiato nei tuoi piani?
“Già da tempo maturavo l’idea di realizzare qualcosa che mi rappresentasse, che si potesse considerare ad alti livelli e che creasse ricadute positive sul territorio. Amo la musica, che difatti è inclusa nel progetto. Non sono cambiati i miei piani, è cambiata la mia vita.”
Unico progetto in Sardegna selezionato dal programma della Bocconi “The Startup Training”. Qual è la sua storia?
“È opportuna una premessa. New life Oelius, prevede la riqualificazione e valorizzazione di un importante sito archeologico privato (situato a Monte Corona Alva nel comune di Ozieri – Sassari). Grazie alla realizzazione di un parco multifunzionale, cultura, sport, innovazione, produzione, promozione e turismo sostenibile sono gli ingredienti principali inseriti sinergicamente in un contesto storico culturale, paesaggistico ed architettonico unico ed inestimabile, come appunto è Monte Coron’Alva. Con questo progetto intendiamo offrire emozioni tangibili, opportunità di crescita, contaminazione contestuale e condivisione empirica. Dare vita ad un luogo dove provare un senso di appartenenza e sospensione, da declinare in mille modi, dove declinarsi in mille modi. Un luogo che annulla le distanze e valorizza il tempo. Uno spazio alternativo a casa e lavoro in grado di custodire e valorizzare un patrimonio unico ed inestimabile.
Sapevo ciò che avrei voluto realizzare, avevo bisogno di feedback. Definii i punti fondamentali. Dopo aver abbozzato un embrionale business plan, compresi che c’era del potenziale. Cercai su internet strutture ed organizzazioni a cui proporre il progetto. Trovai un articolo che parlava di The startup Training, mentoring per imprenditori (che nel 2017 partirà con la seconda edizione) nata all’università Bocconi e concepita da Alessandro Cordova (giovane startupper e ricercatore), in collaborazione con Crios (Centro di Ricerca su Innovazione, Organizzazione e Strategia), Lean Startup Machine e The Doers. Una call per startup in fase early stage, che non prevedeva ambiti di riferimento specifici e dava la possibilità di acquisire competenze. A Dicembre 2015 inviai il materiale richiesto nel sito di riferimento, fiducioso di aver preso la giusta decisione. Due mesi più tardi la conferma, il progetto era piaciuto, si partiva per Milano. Ho vissuto ogni incontro in maniera più che positiva. Ho avuto modo di conoscere persone straordinarie, professionisti di vari settori riuniti per un unico scopo, quello di contaminarsi e crescere per realizzare sogni e progetti importanti. Senza dubbio un’esperienza fantastica. Anche perchè il caffè alla Bocconi era davvero buono”.
Com’è nata l’idea?
“L’area interessata dal progetto appartiene alla mia famiglia da anni. Era in stato di abbandono ed il potenziale inespresso era enorme. Appena conclusi gli studi presso il Conservatorio Luigi Canepa di Sassari, avevo una sola cosa in mente, fare delle mie passioni la mia principale occupazione. Ho capito che potevo realizzare qualcosa di straordinario. Rilanciare un territorio, partendo da un’area archeologica come Monte Corona Alva con un modello di business virtuoso. Quello che è avvenuto prima e dopo The Startup Training per me ha dell’incredibile. Non mi aspettavo una risposta così rapida. I due eventi promozionali sono stati un successo ed hanno visto un’ampia partecipazione. Tutto questo non lo si deve ad una sola persona. Vorrei citare Zuckerberg, il quale da poco ha affermato che ”Il segreto del successo è il team. Nessuno ce la fa da solo”. È assolutamente vero. La mia riconoscenza va, prima di tutto, alle persone che ogni giorno credono in me e sostengono New life Oelius. Come dico sempre, ”Se un tuo progetto diventa il progetto e la passione di molti vuol dire che stai facendo la cosa giusta”.
Ovviamente non ci facciamo illusioni, il cammino è ancora lungo. Restare con i piedi per terra è fondamentale.”
Un logo molto insolito nella realtà imprenditoriale sarda: Cosa racconta?
“Il logo rappresenta visivamente ciò che mi ha spinto a realizzare il progetto.
Partiamo da New life. Nuova vita. Volevo valorizzare un’area e rilanciare il territorio, quale miglior auspicio dunque, se non quello di un nuovo inizio? Non a caso la prima lettera di life è sostituita da un bronzetto sardo. Oelius. Oelius invece fu il nome di un cavallo (ecco il perchè della figura principale) appartenuto a mio fratello fino a qualche anno fa. Un’ispirazione, e qui esce il mio lato sentimentale. Maestoso, fiero e testardo. Partecipò a numerose competizioni sportive in differenti discipline. Dopo un primo avvio incerto, riuscì a vincere tutto, o quasi. Per me rappresenta metaforicamente la Sardegna. Viviamo un periodo di stallo creativo e confusione. Ripartiremo alla grande. Ripartiremo dai giovani. Ne sono sicuro.
Infine, New life Oelius nasce come progetto di rottura (nell’accezione positiva del termine), che si apre al mondo. Per questo ho ritenuto più opportuno utilizzare l’inglese”.
Che finanziatori sostengono la realizzazione del progetto?
“Al momento sosteniamo tutti i costi. Stiamo valutando numerose nonchè valide proposte. Gli ultimi tre mesi sono stati i più intensi sotto questo punto di vista. La cosa importante è che in ogni caso il progetto mantenga la sua genuinità, ciò che ne ha rappresentato la spinta propulsiva”.
Quali sono i prossimi passi?
“Riqualificare strutture e percorsi preesistenti all’interno del sito aziendale, concretizzare nuove partnership strategiche ed un progetto collaterale top secret, che possa farci conoscere a livello internazionale. Per ora dunque ci siamo posti come obbiettivo principale, quello di sviluppare al meglio il parco multifunzionale di Monte Coron’Alva, con l’idea di creare un modello di business solido, nuovo e virtuoso, vòlano di uno sviluppo economico locale attento al patrimonio culturale e naturale. Dovesse poi presentarsi l’occasione, potremmo pensare di replicare il modello in altre zone del territorio nazionale con peculiarità simili”.
Nel sito si legge che New Life Oelius è un modello scalabile e replicabile. Secondo te, quale località sarda avrebbe necessità di un business model simile?
“Il modello si presta ad essere replicato non solo in Sardegna ma in tutto il territorio nazionale. Le località rurali della centro Sardegna, ad esempio, sono sempre più isolate, nonostante la presenza di numerosi elementi di interesse storico culturale e non, che teoricamente dovrebbero attrarre turisti da tutto il mondo. Parallelamente si sta sviluppando un fenomeno abbastanza allarmante. La mancanza di incentivi e prospettive occupazionali e lo spopolamento della Sardegna determinano la perdita della coscienza del valore inestimabile della nostra terra. Inoltre, l’inevitabile senso di sfiducia che ne consegue provoca un ulteriore deterioramento del patrimonio storico a causa della crescente mancanza di stimoli e volontà. Non ci sono proposte particolarmente attrattive che rispondano alle esigenze del mercato estero, ma soprattutto, del mercato interno.
Il mondo è sempre più veloce, apatico, produttivo. C’è un bisogno disperato di emozioni positive. Ciò che manca è il contatto, la promessa di vivere un’esperienza che vada oltre la mera visita di un luogo, che contribuisca alla crescita personale, che dia valore al tempo. Noi rispondiamo a queste esigenze, e non solo. Proponendo un modello di business virtuoso, forte di una proposta poliedrica. I vantaggi per il territorio? Opportunità di crescita e relativo indotto occupazionale, la nascita di un network composto da produttori e promotori locali che insieme crescono e dialogano, si rilanciano aree di interesse storico culturale, si promuove il made in Sardinia”.