Pensiamo per un attimo di trovarci in prigione – per finta ovviamente – perché si ha commesso un crimine piuttosto grave, come uccidere una persona per esempio. Bene. Le immagini che probabilmente potrebbero balzarvi in testa non dovrebbero essere delle più allegre. Tanta tristezza, grigio, corredato da camere e corridoi della prigione che cadono a pezzi. In una prigione poco fuori dalla costa norvegese, l’atmosfera è un po’ diversa.
Ci troviamo a Outer Oslofjord, in una prigione speciale per chi ha commesso crimini del calibro di assassinio, stupro e spaccio di droga. Sotto il nome di Bastøy Prison, questa casa per criminali conta 115 ospiti al suo interno.
Sarà la neve, la natura in generale, o l’atmosfera che può darti vivere su un’isoletta nei mari nordici; ma qui non sembra proprio una prigione. Non ci sono infatti né mura, né staccionate con il filo elettrico a delineare l’area. Al contrario, lo spazio appare molto libero, e i prigionieri sembrano proprio vivere in pace, lavorando tutti insieme e condividendo ogni cosa.
Non ci credete? Il fotografo tedesco Espen Eichhöfer è stato nella prigione, per scrivere un articolo per lo Zeit Magazine. Queste sono alcune delle immagini che ha scattato.
Bastøy Prison è situata a circa un miglio da Oslo in Norvegia. A differenza di altre carceri famose per essere brutali e per l’isolamento dei propri detenuti – come Alcatraz – qui la prigione è conosciuta come una delle più liberali al mondo.
I 115 detenuti vivono in case comuni vicino ai 69 dipendenti del carcere. Le case sono accoglienti e dispongono di cucina, salotto e camere private.
I principi fondamentali della prigione Bastøy Prison sono il rispetto e la fiducia. I detenuti vengono abituati a lavorare insieme in fattoria e a contatto con gli animali. Gli fanno anche lavorare il legno. Questo perché qui si insegna ai detenuti a prendersi le proprie responsabilità per migliorarsi come individui.
Ai detenuti è permesso praticare vari sport: sci, pesca, corsa e il tennis. In più, la prigione offre loro di nuotare nella spiaggia privata.
Che ci crediate o no, questa prigione dispone anche di una spiaggia pubblica aperta a tutti. Ai prigionieri è vietata usarla. Ma non ci sono recinzioni né particolari protezioni da queste parti. Le uniche precauzioni sono date dai segnali di pericolo.
Il fotografo dice che l’isola gli è parsa veramente un posto idilliaco e tranquillo. “Sembra davvero troppo bello per essere vero”.
Sono state prese molte misure per rendere il carcere sostenibile a livello ambientale, ed ecologicamente responsabile. Le poche auto presenti sull’isola sono state convertite in biodiesel, mentre vengono preferiti i cavalli per la maggior parte degli spostamenti.
La maggioranza degli edifici nel carcere sono scaldati a legna, e il fabbisogno di energia disponibile è ricavata dai loro rifiuti. In questo modo si sta provando a insegnare alcuni importanti valori ai carcerati. Come il dovere.
Il fotografo ha dichiarato che inizialmente si sentiva piuttosto nervoso all’idea di interagire con i detenuti; soprattutto avere a che fare con quelli che avevano ucciso delle persone. Ma ben presto si accorse che non avrebbe corso alcun rischio. “Sono esseri umani come voi e me”, ha spiegato.
Solitamente i detenuti di altre carceri sono controllati molto strettamente. Qui, invece, sono loro che devono preoccuparsi di seguire i propri programmi, farsi da mangiare da soli e fare dei report sul loro tempo trascorso.
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