Addio carte di credito, carte di fedeltà e bancomat. Nel prossimo futuro si potranno effettuare pagamenti e scambiare dati attraverso un elemento immateriale: il file audio. Questo grazie ad una nuova tecnologia sviluppata dalla startup OneSecPay. L’idea l’ha avuta, Luciano Mariani, uno di quei cervelli in fuga che l’Italia rischia di perdere per sempre. I suoi amici lo hanno riportato (per fortuna) nel Belpaese per sviluppare il progetto. Ed è proprio uno di loro, Michele Prioretti Cfo di OneSecPay, a parlarci di questa innovativa tecnologia.
Come è nata questa idea?
L’idea è balzata in mente a Luciano Mariani, l’attuale CEO della Byteween, mentre conduceva i suoi pazzi esperimenti sui Memes al LAAS di Tolosa, in Francia. Il seme ha attecchito, fino a diventare un’ossessione, così l’ha condivisa con i suoi amici: sfruttare il suono per scambiare dati tra due o più dispositivi e, perché no, anche per effettuare pagamenti! Nel 2011 il settore dell’Internet of Sounds era del tutto vergine, nessuno immaginava di poter sfruttare l’audio per scopi simili. Così è partita la spedizione in auto da San Benedetto del Tronto per riportare il cervello in fuga alla sua terra natia, l’Italia, e fare impresa.
Ci spieghi in poche parole che cos’è OneSecPay?
OneSecPay è molto più di un’app per fare pagamenti dallo smartphone. Dietro c’è una tecnologia innovativa, c’è una nuova lingua da parlare, c’è un protocollo che permette a qualunque dispositivo di trasmettere qualsiasi tipo di dato sfruttando l’audio. Questo significa che anche una radio degli anni ’30 può veicolare il nostro messaggio. Bastano un microfono e un altoparlante.
Come funziona? E’ davvero possibile scambiare dati tramite file audio?
Si, è possibile e non è per niente complicato. Basta schiacciare un bottone con il proprio dito e ascoltare la magia. A dire il vero, non è sempre possibile ascoltare la magia, perché utilizziamo anche gli ultrasuoni, ma in parole povere, il protocollo è capace di convertire un testo, una foto o qualunque altro tipo di file in un file audio, che viene riprodotto dagli altoparlanti, come una canzone. Il dispositivo in ascolto registra il suono, riconosce la particolare melodia e riconvertire quelle onde sonore nel messaggio o nella foto originale. Ammetto che non riusciamo a coprire la stessa distanza del wi-fi, però nel nostro caso è sempre possibile alzare l’asticella del volume per guadagnare spazio utile. Mi chiedo cosa succederebbe in un concerto…
In che campi può essere utilizzato questo innovativo servizio?
Molteplici e ci siamo resi conto che ancora non li conosciamo tutti. Personalmente non vedo l’ora che la nostra applicazione elimini tutte quelle odiose carte plastificate che riempiono il mio portafoglio, per la gioia mia e dei cassieri che incontro. Parliamo quindi di carte fedeltà, raccolta punti e carte socio, come pure di carte di credito, bancomat e, magari in un prossimo futuro, anche documenti personali, come la carta d’identità o il badge aziendale. Tuttavia il suo utilizzo principe, e i nostri concorrenti ce lo insegnano, è il marketing di prossimità: immaginate promozioni nascoste nelle canzoni in onda su radio o TV, contenuti extra a cui possono accedere solo gli spettatori, premi per essere semplicemente entrati in un esercizio commerciale e averlo comunicato a una colonnina nel negozio…
Quali sono i vantaggi di un servizio come questo rispetto ad uno più tradizionale?
Le nostre dirette concorrenti sono le tecnologie Bluetooth e NFC. La prima viene poco utilizzata perché è semplicemente scomoda: ogni volta è necessario effettuare una ricerca dei dispositivi, sincronizzarli scambiandosi una password a voce e solo dopo è possibile inviare un file. Tanto vale spedire una mail… Per contro, l’NFC è immediato ma richiede pressoché il contatto tra i dispositivi. La nostra tecnologia invece è immediata come l’NFC, ci permette di operare ad una distanza maggiore (a più di un metro) e di trasferire dati a più dispositivi contemporaneamente. Inoltre consuma molta meno energia, perché non dobbiamo accendere delle antenne per effettuare una ricerca dei dispositivi: microfono e altoparlanti sono strumenti meccanici, che vengono semplicemente stimolati dagli impulsi elettrici, quindi assorbono meno energia e la batteria ringrazia. Il vero dramma tuttavia è un altro: la retro-compatibilità dei dispositivi. Ci sono 2 versioni di NFC e ben 4 per il Bluetooth. Ciò significa che i dispositivi più datati non riescono a interagire con quelli più moderni e questo è un ostacolo alla diffusione di simili tecnologie. Nel nostro caso invece, microfono e altoparlanti funzionano allo stesso modo da più di un secolo.