E’ passato ormai un mese da quando eBay, gigante dell’eCommerce, e PayPal, leader mondiale dei pagamenti online, si sono definitivamente “separate” dopo tredici anni di unione. Nel 2002, eBay aveva acquisito PayPal per $1.2 miliardi al fine di realizzare complementarietà tra i due business; per una piattaforma di aste online un sistema di pagamento sicuro e veloce come quello offerto da PayPal era l’ideale.
Tuttavia, quest’anno le due aziende hanno deciso di “divorziare”, così come tante altre nel mondo della tecnologia negli ultimi anni. Nel 2014 per esempio, Agilent Technologies, produttore di strumenti scientifici, ha separato il suo business di misurazioni elettroniche da quello di life sciences e diagnostica. Quest’anno, Yahoo! pianifica di fare lo spin-off della sua rimanente partecipazione del 15% del gigante dell’eCommerce cinese Alibaba. In Novembre, HP si dividerà in due parti, una focalizzata sulle soluzioni per le imprese, e l’altra sulla produzione di PC e stampanti. Infine, Symantec, produttore dell’antivirus Norton, ha annunciato che entro l’anno si dividerà in due imprese quotate in borsa; una delle due continuerà a vendere software, mentre l’altra fornirà servizi di data management.
Questo trend emergente ricorda la filosofia del management degli anni ‘80, in cui, dopo un periodo di diversificazione portata all’estremo, si tornava alle “core competences”. Sono proprio l’acquisizione di maggiore focus e flessibilità in un mercato che cambia le due ragioni chiave dello spin-off di PayPal. Mentre eBay rimane la piattaforma più profittevole, PayPal cresce a una velocità doppia ed è arrivata a costituire metà dei ricavi di eBay in Q2 di quest’anno. Probabilmente, era arrivato il momento per le due aziende di andare per la loro strada, con in mente anche potenziali acquisizioni più focalizzate per espandere ciascun core business.