Nel 2009 Ira Sager, responsabile del magazine statunitense Businessweek, ha lanciato una sfida: monitorare gli sviluppi di aziende e startup mediante l’utilizzo di un computer. 8 anni dopo, la rivista ha deciso di rivedere le previsioni effettuate.
La lista analizzata era composta da nomi di imprese note al pubblico quali Spotify, Evernote, Etsy ma anche grandi colossi come Ice, che ora detiene un fatturato di circa 2 miliardi di dollari come sito di prenotazioni di hotel in India. Per analizzare meglio i dati, Businessweek si è rivolta a uno dei leader di fund of funds (categoria di investimento, ndr) negli Stati Uniti, di cui non si conosce il nome per motivi di conformità.
Recentemente Businessweek ha voluto ripetere il procedimento e ha chiesto a Goodson di realizzare una nuova lista. Questa ha creato una mappa mostrante gli investimenti delle startup, concentrandosi sulle aziende tech nate negli ultimi 18 mesi. Inoltre ha sottolineato le aree più promettenti per gli poter investire:
–realtà aumentata: avrà molto più peso rispetto alla realtà virtuale in quanto consente di creare un modo di percezione della realtà.
–tecnologie di mappatura e immagini di riconoscimento: esse verranno adottate da quasi tutte la case automobilistiche che faranno uso del sistema del pilota automatico.
–digitalizzazione dell’educazione: affiancandosi al sistema attuale, permetterà di apprendere come se si trattasse di un gioco.
–case “intelligenti”: permetteranno di utilizzare tecnologie applicate al campo dell’illuminazione e della sicurezza.
–computer: verranno dotati di sicurezza maggiori come l’autenticazione mediante l’analisi oculare.
–e-commerce: avrà uno sviluppo sempre maggiore, in quanto la moda si farà sempre più social.
–intelligenza artificiale: consentirà di manipolare un gran numero di dati e garantirà maggior efficienza nel lavoro.
–tecnologia: continuerà a progredire soprattutto nel settore spaziale.
La lista completa e definitiva ha suggerito alcune considerazioni che meritano di essere trattate. Tra le imprese interessanti si era segnalato EyeVerify. Quest’ultima, qualche tempo dopo, è stata acquistata dalla società Alibaba per 100 milioni di dollari. Lo stesso hanno fatto Motorola e In-Q-Tel con BlueLine Grid. Infine i dati rivelano che il 50% delle imprese provengono dalla zona del Silicon Valley mentre il 20% è sparso per tutto il mondo dall’India al Regno Unito.