Quando Anche la Farmacia Diventa Vegan

Ormai non ci stupiamo più quando in negozi e supermercati troviamo interi scaffali dedicati esclusivamente a prodotti vegetariani e vegani. Non ci meravigliamo neanche di vedere brands che basano il loro business sull’essere “cruelty free”, e a volte siamo noi stessi a scoprire bollini che certificano l’assenza di test sugli animali sui prodotti che usiamo ogni giorno. Perché ci dovremmo stupire quindi della nascita di una vera e propria catena di farmacie vegetariane-vegane?

Forse, semplicemente, non c’è nulla di cui stupirsi. Questa è infatti solo l’ultima dimostrazione pratica di quello che è un vero e proprio trend culturale che coinvolge milioni di persone. È così secondo un rapporto Eurispes che nel 2014 in Italia i vegetariani sono ben 4,2 milioni, in aumento rispetto al 2013 del 15%. A quanto dicono le associazioni dei consumatori, i dati sono addirittura da rivedere al rialzo, per un totale di 7 milioni di vegetariani e 700 mila vegani solo nel nostro Paese. Ecco che le nuove farmacie che stanno facendo tanto parlare di sé appaiono d’un tratto solo comla risposta logica a una domanda di mercato fin troppo chiara. I punti Pharmavegana sono infatti pensati sia per vegetariani che per vegani, sia per semplici curiosi che per chi si vuole approcciare a uno stile alimentare, parafrasando il loro motto, più corretto per l’equilibrio e la salute.

farmacia vegana

Ecco che aprire un’intera catena di farmacie che puntano tutto sul rispetto di questo movimento culturale, non sembra più un azzardo. Nati nel 2013, sono all’oggi ben 120 i punti vendita in Italia, dalla Sicilia fino al Trentino, che vendono medicinali e integratori, ospitano corsi e conferenze. Non si tratta di briciole e il loro indotto è solo immaginabile, considerando che in Italia in media una farmacia ha un fatturato di 0.7 milioni di euro annui. Rispetto alle comuni farmacie, i punti Pharmavegana garantiscono che ogni loro prodotto sia completamente privo di derivati animali, e in questo senso vegano. Per legge, infatti, ogni nuova molecola chimica deve essere sperimentata sugli animali, prima dell’immissione sul mercato: che questi punti vendano quindi solo farmaci generici il cui principio attivo non deve più essere testato su animali, essendo già noto l’effetto sull’uomo?

Come si può facilmente immaginare le reazioni dell’opinione pubblica attorno a questo nuovo healthy business sono state delle più contrastanti: c’è chi parla di una trovata di marketing che punta a fare soldi facili e chi addirittura ventila l’ipotesi di truffa. D’altro canto sempre più vegetariani e vegani sembrano contenti di poter andare a fare spesa anche di medicinali in luoghi dove possono sentirsi a loro agio, ospitati e capiti.