Reddito Cittadinanza: Descrizione Semplice Delle Azioni e Delle Intenzioni

Le ultime analisi descrivono l’Italia come uno dei Paesi con maggiore disuguaglianza, poca mobilità sociale e quasi nessuna politica per contrastare la povertà.  Su queste basi già il governo di centro sinistra, precedente all’attuale, aveva introdotto il “reddito d’inclusione” con una spesa prevista di circa 2 miliardi di €uro.  Sono state fatte scarsi resoconti su questa manovra, tuttavia il governo attuale giallo-verde si è convinto che questa era la via da perseguire, stanziando 5,8 miliardi di € per 2019 e circa 7,8 miliardi a regime, poco importa averne cambiato il titolo in “reddito di cittadinanza”. Questa è l’azione, ora facciamo qualche considerazione sulle intenzioni e, soprattutto, domandandoci:

Chi lo paga il reddito di cittadinanza?

Sulle intenzioni, senza dilungarsi troppo in chiacchiere moraliste e talvolta di propaganda politica, direi che non abbandonare circa 5 milioni di persone nella povertà si capisce essere una buona notizia. Sfido chiunque argomentare il contrario su questo tema del discutere. Andando al punto successivo su chi lo pagherà, qui troviamo una sorpresa. Intuitivamente penserete che questo impegno fosse a carico della parte più ricca della popolazione (uno percento che beneficia del 15%  del Prodotto Interno Lordo Italiano), invece mi dispiace deludervi, poiché leggendo il documento di programmazione economica, non vi è traccia di tutto ciò. La certezza, per ora, è che le intenzioni erano una manovra redistributiva con un’ azione senza redistribuzione: non c’è coerenza tra intenzione ed azione. L’unica possibilità che rimane per la copertura del “reddito di cittadinanza” è aumentare il debito. Alla Commissione europea tutto ciò non piace, e il governo italiano ha dovuto ipotecare due promesse future. La prima è un rialzo automatico dell’IVA, la seconda non è una promessa, ma una speranza, quella di far crescere l’economia in modo che la manovra si autofinanzi. Quest’ultima ipotesi di crescita purtroppo da speranza, con gli scenari economici globali attuali, può già essere derubricata ad illusione. L’aumento dell’Iva invece è una possibilità concreta, una manovra recessiva perché colpisce i consumi. In sostanza il reddito di cittadinanza lo pagherà, ahimè, i poveri. Mi viene naturale chiedermi:

Esiste, in ogni modo, una valida motivazione per dare ai poveri senza voler  togliere ai ricchi ?

Vi dirò, l’unica che ho trovato è quella di “guadagnare tempo”, tuttavia vi è il rischio di rubare il futuro ai nostri figli. Nel 2017 sono stati 115.000 i cittadini italiani che sono andati all’estero per cercare occasioni di lavoro, pensate che nel 2008 erano state 40.000, e non dimentichiamoci che coloro che sono andati via sono mediamente la parte più giovane e istruita della popolazione.