SCENT ha come obiettivo la produzione su larga scala di strumenti profondamente innovativi per lo screening preliminare e non invasivo di formazioni tumorali e ricerca biomedica. In particolare, SCENT A1 è un dispositivo portatile, di semplice utilizzo ed a costo contenuto, che migliorerà lo screening preventivo degli adenomi colon-rettali senza complicare la procedura adottata dal Sistema Sanitario Nazionale. Per capire meglio di cosa si tratta, noi di Smartweek abbiamo intervistato Giulia Zonta la responsabile commerciale della startup.
Ci spieghi cos’è SCENT e come è nata l’idea
SCENT S.r.l. (Semiconductor-based Electronic Network for Tumors) è una start-up che è stata costituita il 1 Aprile 2015 da 8 soci fondatori, sei dei quali membri del team Sensori dell’Università di Ferrara, Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra e che ad oggi costituiscono il Comitato Scientifico della società. L’idea è nata da una ricerca preliminare universitaria, a partire dalla lettura ed approfondimento di articoli di interesse medico-scientifico ed è stata oggetto di tre tesi di laurea in fisica (tra cui le tesi della Dott. Giulia Zonta e del Dott. Nicolò Landini, rispettivamente Responsabile Commerciale e Rappresentante Legale di SCENT S.r.l.) delle quali il Dott. Malagù (Presidente di SCENT) è stato relatore. Grazie alla versatilità della tecnologia sensoristica applicata in ambito medico, a seguito della partecipazione e vittoria del concorso Unife Cup 2013, che prevedeva la stesura di un business plan, l’idea imprenditoriale si è concretizzata in realtà aziendale. SCENT ha l’obiettivo di realizzare strumenti di screening medicale mediante l’impiego di sensori per gas a base di materiali semiconduttori, capaci di modificare le loro proprietà elettriche in seguito al contatto con i composti gassosi. Il primo prototipo realizzato dalla startup si chiama SCENT A1 ed è in grado di distinguere campioni di feci di soggetti sani da campioni di feci di soggetti affetti da cancro al colon retto, sin dallo stadio di polipo. Il brevetto di SCENT A1 è stato finanziato dall’Università di Ferrara, mentre la proprietà intellettuale è in possesso della startup. Un secondo prototipo, SCENT B1, è stato realizzato al fine di identificare tumori mediante l’analisi delle esalazioni prodotte da campioni di sangue ed il brevetto relativo all’applicazione sensoristica è totalmente di proprietà di SCENT. Questo secondo dispositivo è ad oggi in fase di sperimentazione in laboratorio.
A chi si rivolge SCENT?
SCENT S.r.l. si rivolge ad ospedali, laboratori di analisi, cliniche pubbliche e private e singoli medici, i quali possono decidere di acquistare lo strumento. Evoluzioni future lo renderanno vendibile anche alle farmacie e ai singoli cittadini. Lo scopo è quello di entrare a far parte del protocollo di screening italiano ed estero (stati europei ed extraeuropei ai quali stiamo estendendo il brevetto come Francia, Spagna, Russia e Sudamerica).
Cosa cambia rispetto al classico test FOBT?
Il test FOBT (acronimo di fecal occult blood test) ha lo scopo di identificare la presenza di sangue all’interno delle feci, possibile indicatore della presenza di un polipo sanguinante. Tuttavia, non sempre il sangue è presente all’interno delle feci di soggetti affetti da polipi, generando un alto numero di falsi negativi (circa 20%) oppure può essere causato da altre patologie, generando dunque falsi positivi. Lo scopo ultimo di SCENT A1 è quello di eseguire una diagnosi preventiva di adenomi e carcinomi al colon-retto più efficiente del FOBT, agendo su marcatori gassosi che, a differenza del sangue, sono sempre presenti nell’intestino, alterando la composizione delle esalazioni fecali. E’ noto che le cellule tumorali producono composti differenti rispetto alle cellule sane, contaminando la regione intestinale e modificando la flora batterica. La procedura di raccolta delle feci da parte del paziente è molto simile a quella impiegata per il FOBT, con la sola differenza che il campione non va conservato nel frigorifero ma nel congelatore, al fine di mantenerlo intatto nel tempo antecedente l’analisi.
Quali sarebbero gli eventuali vantaggi per il Sistema Sanitario Nazionale?
I vantaggi per il Sistema Sanitario Nazionale sono di duplice natura: da un lato l’affinamento del protocollo di screening preventivo permetterà di ridurre i costi di degenza, limitando i casi di tumori degenerati a stadio maligno o metastasi, dall’altro permetterà di salvare un gran numero di vite umane con notevole impatto socio-sanitario. Il costo del test, a seguito della stesura di un business plan, si è stimato essere piuttosto basso (circa 2€/ test), incidendo solo di un 10% sull’attuale costo del FOBT (20€/test).
Qual è il vostro business model?
Il nostro modello di Business si basa innanzitutto sui contatti con i medici gastroenterologi dell’Ospedale Sant’Anna di Ferrara, keypartners per il progetto di validazione clinica di SCENT A1 e fondamentali per la disseminazione dei risultati ottenuti e per un futuro interfacciamento con il Sistema Sanitario Nazionale. SCENT dispone di risorse interne di grande spessore scientifico, in grado di realizzare i sensori ed i software dedicati, che sono il cuore dei dispositivi medici ad oggi realizzati dalla startup. Fondamentale sarà la collaborazione con aziende di elettronica e packaging per poter avviare una produzione di massa in outsourcing e possediamo ad oggi diversi contatti nel territorio italo-francese.
A che punto del progetto siete? Quali saranno i prossimi step?
Ad oggi SCENT A1 è in forma prototipale e sono stati eseguiti più di 160 test in laboratorio, grazie alla collaborazione con il Dott. Gabriele Anania. Dal 13 aprile di quest’anno partirà la validazione clinica del dispositivo insieme ai medici gastroenterologi dell’ospedale Sant’Anna di Ferrara, avendo già ottenuto il via libera da parte del comitato etico. Entro la fine del 2017 si punta ad entrare nel mercato italo-francese con un progetto pilota e negli anni seguenti ad estendersi ad altri mercati. Per quanto riguarda il secondo dispositivo brevettato, SCENT B1, stiamo adottando una seconda linea di ricerca che mira all’identificazione e al monitoraggio post-operatorio di tumori mediante l’analisi delle esalazioni sanguigne, anche in presenza di metastasi.