Se Facebook Creasse la Sua Criptovaluta ?

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Mentre noi ci poniamo domande, sono convinto che Zuckerberg ci abbia già pensato e lavorato; quello che non sappiamo è a che punto sia nella sua (segreta) agenda delle priorità da avviare. Sicuramente non sarà sfuggito nemmeno a lui che un’altra rete, Telegram, nel Gennaio di quest’anno tramite la propria APP di messaggistica abbia annunciato il lancio di una criptovaluta che chiamerà GRAMS.  I numeri in gioco sono ben inferiori rispetto al colosso Facebook, in ogni modo, parliamo di oltre 200 milioni di utenti in tutto il mondo mentre per Facebook gli utenti sono circa 2 miliardi, non è difficile capire la grandezza delle potenzialità in gioco. Gli utenti potranno utilizzare i GRAMS per pagare servizi all’interno della rete. A Febbraio, Telegram aveva già raccolto 850 milioni di dollari dagli investitori vendendo la criptovaluta. Alla fine di Marzo ne aveva raccolti altri 850 milioni di dollari in un secondo round.

A questo punto per Facebook restano aperte due opzioni: seguire le “mosse” di Telegram, emettendo una propria criptovaluta, oppure “adottare” l’esistente Bitcoin.

Nella seconda ipotesi come abbiamo più volte ripetuto, è impossibile copiare il singolo bitcoin, ma non l’idea del bitcoin: così, è già successo quando un gruppo di soggetti (utenti, minatori e certificatori), utilizzando una versione leggermente diversa della blockchain Bitcoin, hanno creato una valuta parallela chiamata BITCOIN CASH.

Immaginiamoci se Facebook riuscisse a convincere una parte dei propri Utenti e “minatori” di Bitcoin a gestire la propria versione proprietaria del software Bitcoin, riservando all’azienda il controllo delle regole, procedendo in questo modo potrebbe quindi “rimodellare” Bitcoin. Facebook svolgerebbe una funzione di “Banca Centrale” con poteri simili a quelli che la Federal Reserve adotta sul dollaro. Potrebbe coniare, bloccare e riassegnare monete (meglio criptovalute).

Proviamo a raccontare con quali modalità, in breve, Facebook potrebbe procedere.

Per prima cosa, crea un “portafoglio Bitcoin” di facile utilizzo, protetto da Facebook: un contenitore per la valuta digitale.

In un secondo momento rende il suo portafoglio condiviso.

A questo punto il gioco è quasi fatto: nei 2 miliardi di account Facebook, gli utenti si troverebbero un “nuovo personaggio” nascosto nei loro profili: un piccolo pulsante che dice “Invia Bitcoin”.

Per coloro che già utilizzano Bitcoin, una novità  difficile da resistere per non provare. Coloro che non possiedono ancora alcun bitcoin, o non ne hanno mai sentito parlare, potrebbero avere la possibilità di guadagnarne alcuni guardando sul sito annunci pubblicitari o scrivendo post di Facebook che altri possono condividere.

Facebook, utilizzando la potenza inutilizzata dei computer potrebbe anche svolgere la funzione di “minatore” di bitcoin. Per approfondire  potete studiare come www.salon.com sta già sperimentando questa possibilità per estrarre criptovaluta.

Per ora Facebook consente ai propri utenti attraverso Massenger di effettuare pagamenti in alcune valute e in certi Paesi.

C’è qualcuno come il miliardario Warren Buffet che ha definito le criptovalute : “probably rat poison squared”(probabilmente veleno per topi al quadrato). Staremo a vedere se Zunckerberg la pensa alla stessa maniera.