SmartAnalytica, il Tuo Sguardo sul Mondo

SmartAnalytica nasce dall’idea di poter offrire al lettore una panoramica sintetica (snapshot) dei fatti salienti della settimana in ambito geopolitico e macroeconomico, in modo da catturare i trend essenziali dei poteri economici e politici mondiali. Inoltre, accostando all’elemento di cronaca una profondità critica di analisi, la rubrica integra all’aneddotica giornalistica il modello di reportistica di società non governative e think tank, in modo da accostare insieme temi, pensieri e azioni che possono sembrare disgiunte, ma che infine fanno parte di un unicum all’interno del mondo finanziario e delle relazioni internazionali. SmarAnalytica costituisce l’appuntamento fisso per curiosi e specialisti determinati ad approfondire, in un’ottica alternativa ma coerent,e gli avvenimenti più significativi della settimana in ambito global, per rimanere al passo con gli l’andamento dei poteri forti, senza tralasciare il pensiero critico di uno sguardo innovativo sul mondo.

Focus Russia – Cash isn’t easy(s)

Secondo gli insegnamenti della realpolitik, in tempi avversi e situazioni di emergenza vale la logica per la quale “il nemico del mio nemico e’ mio amico: per superare criticità in campo strategico è dunque necessario teneresi gli avversari vicini quando anch’essi si schierano dalla nostra parte, uniti contro un male più minaccioso. Secondo questa chiave di lettura, la scelta di settimana scorsa da parte del G20 di prolungare le sanzioni economiche a discapito della Russia travisa in toto una delle regole più vicine alla politica della detḗnte. Le sanzioni economiche verranno mantenute almeno fino a gennaio, e soprattutto non verranno rimosse in alcun modo nè prima dello svolgimento delle elezioni nell’Ukraina dell’est, nè prima che venga implementato il Trattato di Minsk: questi appuntamenti politici rappresentano gli ultimi baluardi di legalità sostenuti dall’UE e quindi l’epicentro di uno snodo fondamentale per il futuro della regione.

Tuttavia, il Presidente Putin non sembra esser particolarmente scosso dall’esito delle negoziazioni. O forse è proprio l’asse UE-USA che l’ha spinto ieri in Iran a promuovere le esportazioni di uranio arricchito della Repubblica Islamica, promettendo il supporto necessario verso la trasformazione degli impianti nucleari iraniani e il rifornimento illimitato di uranio impoverito. Ancora una volta il numero uno del Kremlino non ha paura di fare una mossa tanto sfrontata quanto amibiziosa, specialmente se analizzata in seguito alla decisione univoca della comunità internazionale. Putin si è nuovamente mostrato in grado di saper arginare le controversie nei suoi confronti non appagando i suoi detrattori, ma bensi istigando sempre piu lo sdegno della comunità internazionale, che l’ha indirettamente incalzato sempre più tra le braccia del principale fornitore di attrezzature militari per il regime di Assad in Syria.

Ma come se non bastasse, sabato scorso dei sabotatori mascherati hanno danneggiato dei piloni dell’alto voltaggio in Crimea, causando un blackout improvviso lungo tutta la penisola e l’entro terra della regione; alcuni diplomatici UE hanno fatto presente il loro scetticismo a credere che sia stato solo un incidente, e inneggiano alle sanzioni per testare la condotta russa nei mesi a venire. Nel frattempo,  il Rublo si è svalutato del 2% rispetto al dollaro nella prima sessione di trading di questa settimana (1 USD = 65RUB), e insieme ai prezzi del petrolio ai minimi storici ($40 al barile) accresce la minaccia per il bilancio della Federazione. Per raggiungere la parità infatti, i calcoli prevedono che il petrolio sia intorno ai $50 al barile e che il cambio USDRUB si rafforzi sui livelli del 63. Infine, si possono intravedere in lontananza le basi per un riapprocio tra il West e la Russia: minor insistenza sulla necessità di rimuovere Assad da una parte, vis-a-vis la forte convinzione russa (condivisa) che un regime ancor piu’ violento ed estremo sarebbe il prossimo erede al potere nella regione.

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