Mancano ormai pochi giorni all’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca e così, mentre il mondo si chiede se il tycoon sarà o meno in grado di guidare la nazione, le attenzioni si stanno lentamente spostando da Barack Obama, lasciando l’ormai ex presidente nell’oblio di un futuro incerto.
Tra chi ipotizza sui suoi prossimi impegni lavorativi (per alcuni come ambasciatore, per altri addirittura come consulente in Silicon Valley) e chi dice che invece si accontenterà di vivere con i 205 mila dollari all’anno previsti dal Former President Act, si è infilato il CEO di Spotify Daniel Ek.
Su Twitter, infatti, il numero uno della compagnia svedese, cogliendo al balzo una recente battuta di Obama sulla piattaforma di streaming musicale più utilizzata al mondo, si è lanciato in una vera e propria proposta di lavoro.
Neanche a farlo apposta, il job alert sarebbe relativo alla candidatura per la posizione di “Presidente delle Playlist”. Chi, quindi, meglio di lui potrebbe ricoprire questo incarico?
Il lavoro consisterebbe nell’individuare nuove idee di playlist, da quella per tirare a canestro con gli amici a quella per annunciare al popolo una riforma sanitaria che porta il tuo nome, e sponsorizzarle, stringendo legami con artisti e musicisti di tutto il mondo.
Barack Obama, che, per chi non lo sapesse, per i suoi 55 anni ha organizzato una festa di compleanno con tanto di show privato del rapper Kendrick Lamar, avrebbe qundi tutte le carte in regola per ricoprire questo ruolo.
Che si tratti di una provocazione è abbastanza chiaro. Attenzione però, perché il passo da Presidente degli Stati Uniti a Presidente delle Playlist potrebbe essere tanto breve quanto lo è stato quello di Trump dall’imprenditoria alla politica.
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