Per una città mediorientale come Palmira, che sembra destinata a scomparire sotto i pesanti attacchi distruttivi inflitti dallo Stato Islamico, un’altra sembrerebbe aver trovato finalmente la luce. Si tratta di Sodoma, l’antichissima città biblica situata nei pressi del Mar Morto. Secondo quanto dichiarato dall’archeologo americano Steven Collins, professore della Trinity Southwest University, che da mesi ha guidato la spedizione facente capo al progetto di ricerca, la città, distrutta secondo l’antico testamento dal volere divino, si troverebbe in Giordania.
“Abbiamo trovato Sodoma, la città del peccato”, ha affermato nei giorni scorsi Collins. I ritrovamenti farebbero riferimento a un agglomerato di case e strutture monumentali rinvenute nei pressi della città giordana di Talle l-Hammam, nella valle del Giordano. Secondo gli esperti, la città venne ricostruita e ripopolata 700 anni dopo la sua distruzione, facendo dei resti trovati un autentico reperto della città stato risalente all’età del ferro (1200 a.C. – 332 a.C.).
Dopo aver esplorato ed esaminato 40 ettari di terreno e aver incrociato tutti i riferimenti presenti nel testo biblico, la ricerca, iniziata nel 2005, ha dato i frutti sperati: “Talle el-Hammam sembra coincidere a tutti gli effetti con Sodoma. Teorizzando, sulle basi dei passi che parlano della città, sappiamo che Sodoma era la più grande città della regione del Kikkar, a est della Giordania. Ho così concluso che se qualcuno avesse voluto trovare Sodoma, avrebbe dovuto cercare la città più grande del Kikkar orientale mai esistita durante l’età del bronzo, ai tempi di Abramo e Lot”, ha affermato lo stesso Collins.
Gli scavi effettuati dagli archeologi, guidati da Collins, hanno portato alla luce una città cinta da mura alte 10 metri e spesse 5, costruite con mattoni di fango. Secondo le prime indiscrezioni, si tratterebbe di una fortificazione che in passato racchiudeva una piazza centrale e alcune torri. “Era un impressionante e formidabile sistema per proteggere le residenze dei cittadini benestanti della città, incluso il palazzo del re, i relativi templi e gli edifici amministrativi”, ha concluso Collins.