Le storie di Mowgli e Tarzan, l’uomo che è stato adottato dai lupi e l’uomo diventato parte di un branco di scimmie, sono solo questo: storie. La letteratura è piena di raffigurazioni “romantiche” del rapporto uomo-animale, da Zanna Bianca a Moby Dick: intenso, sicuramente conflittuale del secondo caso, ma assolutamente reale. Ma fuori dalla carta stampata è possibile stabilire una relazione davvero stretta con degli animali selvatici – e notoriamente pericolosi – senza correre troppi rischi? Due esempi ci mostrano che, a volte, è fattibile.
Werner Freund è uno zoologo tedesco che da ormai 40 anni vive insieme ai lupi. Dopo aver passato metà della sua vita nell’esercito, come paracadutista, ha scoperto la sua vera vocazione e ha fondato il Wolfspark Werner Freund, una riserva di 10 ettari di foresta nella Germania del sud in cui oggi vivono 29 esemplari dei 70 lupi da lui cresciuti come figli. Si comporta come un vero e proprio capo branco e, come tale, è riconosciuto da tutti gli altri lupi: li nutre, gioca e caccia insieme a loro. Ha persino imparato a ululare allo stesso modo, per comunicare. Del resto, Freund non ha fatto altro che seguire l’istinto primario del lupo, il far parte di qualcosa di più grande di lui e senza cui non resisterebbe da solo: un branco. Guadagnarsi la fiducia di un branco di lupi, e arrivare ad essere l’Alfa, è di sicuro motivo di orgoglio.
Da tutt’altra parte, invece, in un altro continente, troviamo un altro uomo che ha dedicato se stesso alla natura dopo una carriera ben diversa. E no, non si parla del Kevin dei Backstreet Boys. Kevin Richardson, anche noto come L’uomo che Sussurra ai Leoni, è passato dall’essere un fisioterapista a lavorare a stretto contatto con i leoni quando gli è stato proposto, a 22 anni, di cambiare vita. Inutile dire che non è più tornato indietro; ha fondato il Kevin Richardson Wildlife Sanctuary per proteggere e cercare di reintegrare in natura il numero dei grandi carnivori, quali leoni, iene e pantere. Sono ormai parecchi anni che Kevin vive a stretto contatto con i temibili predatori, trattandoli come fossero dei grossi gattoni con zanne e artigli. E non si può certo dire che loro non lo ricambino con tutto l’affetto possibile.
Cercano sempre volontari, se qualcuno vuole un’esperienza indimenticabile.
Credits: focus.it