20 Day Stranger: l’App per Vivere Un’Altra Vita

“Voler essere qualcun altro è lo spreco della persona che sei.”

Lo disse Kurt Cobain, un’icona mondiale del rock e non solo. Nel 1994, all’età di 27 anni, fu trovato morto. Suicidio. Lui che non voleva vivere nessun’altra vita, non voleva nemmeno vivere la sua, forse. La sua musica, le sue parole, sono però ancora vive in tanti ragazzi che hanno fatto di lui un mito. Lui, il portavoce della “Generazione X”, il protagonista di tante pagine delle “Smemoranda” della fine degli anni ’90. E lui che ancora oggi trova seguaci sulle pagine Facebook, il diario digitale e non più segreto degli adolescenti di oggi.

Sembra essere celato in tantissimi di noi, il desiderio di svegliarsi nella vita di un altro. In letteratura come nel cinema fino ai reality, tante storie iniziano con la voglia di lasciare la propria vita per fare cambio con quella della sorella, del vicino di casa, del proprio capo a volte perfino con quella del proprio cane! E in un libro, come nei film o in tv, questo succede. Insieme ad un temporale apocalittico, oppure per aver bevuto chissà quale sostanza magica. E succede anche che a metà della storia, tutti rivogliano intensamente tornare indietro, nella propria vita.