“Perché l’Italia è un paese bellissimo”. Una risposta veloce, detta con una sicurezza che quasi ci lascia disarmati di fronte a una verità così universale e indiscutibile. Sono queste le parole scelte da Giovanna Hirsch, esperta in progetti di sviluppo locale e in economia territoriale, e Federica Pascotto, esperta in progettazione di servizi educativi museali, per descrivere la motivazione che le ha spinte a dedicarsi ad Art Stories, startup sociale per la diffusione del “Bello”.
Noi di Smartweek le abbiamo intervistate per capire meglio com’è nato e come si è strutturato questo progetto digitale di educazione al patrimonio artistico culturale italiano.
Federica, Giovanna come è nato il vostro progetto?
Art Stories è nata durante una vacanza: eravamo in visita a un castello, con 4 bambini, nessuna guida, senza aver preparato prima la gita, ci siamo chieste “e adesso a questi cosa gli raccontiamo?”. Da lì abbiamo iniziato a ragionare su cosa avremmo voluto avere in quel momento: uno strumento divertente che raccontasse ai più piccoli l’arte, la storia, il territorio. Siamo convinte di questo: i bambini amano viaggiare, scoprire cose nuove, visitare musei, gallerie e città d’arte. Non è vero che si annoiano, che si stufano, che gli fanno male i piedi. Questo però è vero solo se si ha il modo e lo strumento giusto per coinvolgerli nella visita.
Servono belle storie e una narrazione avvincente, servono dettagli curiosi ed evocativi, serve saper costruire un’esperienza che sia affascinante ma che non perda il contatto con la realtà. Serve avere il linguaggio giusto, che faccia viaggiare nel tempo e dia voce alla storia, serve avere uno sguardo da lontano ma un approccio concreto. Serve che la visita sia gioco e scoperta. Mettendo insieme tutti questi elementi – narrazione, recitazione avvincente, illustrazioni originali, contenuti ricchi, animazione e gioco – abbiamo costruito Art Stories. App disegnate per accompagnare adulti e bambini alla scoperta delle bellezze della città italiane.