Vi abbiamo recentemente parlato della riforma fiscale attuata da Trump – che segna il primo risultato concreto ottenuto dal presidente degli Stati Uniti – in relazione alle conseguenze subito manifestatesi in ambito bancario relativamente al taglio delle aliquote aziendali, passato dal 35% al 21%.
In conclusione avevamo accennato come la mossa fosse stata anche da molti avversata, sebbene dovesse apparentemente alleviare le pressioni su tutti gli americani, poiché avrebbe alimentato le disuguaglianze sociali. La manovra è stata definita dallo stesso Trump “un regalo di Natale” che avrebbe favorito soprattutto la classe media e le famiglie americane: ma è davvero così?
Sicuramente gli sgravi fiscali saranno applicati a tutti i cittadini, ma le conseguenze più rilevanti ricadranno, secondo quanto emerso dall’analisi di dati e scenari possibili, soltanto su una percentuale minima di popolazione, quella già più avvantaggiata. Il deficit causato infatti sarà pari a 1.500 miliardi di dollari e, per poterne sostenere l’ingente peso, i tagli alle tasse saranno solo temporanei per i cittadini (mentre permanenti per le grandi aziende) e le spese legate alla sanità saranno incrementate.