Tra Cibo, Viaggi e Sentimenti, Intervista ad Alice Agnelli

Nata a Milano ma cittadina del mondo, Alice Agnelli è la ragazza genuina che si nasconde dietro a Gipsy in The Kitchen, un blog atipico fatto di cibo, viaggi, emozioni e tanto sentimento. Sì, perchè Alice, con l’aiuto del suo compagno Alessandro, ha saputo trasformare le sue passioni non in un lavoro ma in un vero e proprio stile di vita. Tutto il resto però, lo lasciamo raccontare a lei.

Come sono nate le tue passioni per il cibo e per i viaggi?
“La mia passione per il cibo nasce da piccolina, ho sempre amato mangiare. Ho avuto la fortuna di avere in famiglia delle eccellenti cuoche, dalle nonne alle zie, fino ad arrivare alla mia mamma. Tutte amavano cucinare: la passione mi è stata tramandata, diciamo. Piano piano anche io sono passata dalla tavola ai fornelli. Non ho fatto alcun corso professionale, ho iniziato a collezionare libri di cucina che con il tempo sono diventati i miei mentori silenziosi. I viaggi invece sono parte di me, sono sempre stata spronata dai miei genitori alla curiosità e alla conoscenza. Fatale è stato poi l’incontro con il mio compagno, Alessandro, più gitano di me: cosi la cucina si è unita al viaggio, concretizzandosi in quello che facciamo”.

gipsy cibo
Quando hai capito che queste due passioni potevano trasformarsi in un vero e proprio lavoro, oggi appunto Gipsy in The Kitchen?

“In realtà, più che capire che poteva trasformarsi in lavoro, è stata un’esigenza. Io lavoravo nella moda e il mio compagno era un designer di prodotto. A un certo punto, però, abbiamo deciso di dare una chance alla vita che volevamo, un po’ lontana dalle logiche prescritte dei mercati nei quali lavoravamo. Abbiamo così dato una possibilità a quella felicità fatta di viaggi, di cibo, di scoperta e sopratutto dello stare insieme, davvero. Non bastava trovarci stanchi la sera dopo il lavoro. Volevamo viverci fino in fondo. Gipsy è partito così e oggi possiamo vantare di essere una Srl, qualcosa di solido che in futuro potrà essere utilizzato anche dai nostri figli”.

Quali gli obiettivi e i progetti realizzati di cui vai fiera?
“La vita che oggi stiamo vivendo. Grazie a Gipsy in the kitchen stiamo sperimentando una vita fatta di emozioni, di ritmi lenti e dolci, diversi da quelli che sono invece costretti a rispettare tutti coloro che lavorano da dietro una scrivania. Credo quindi che la nostra vita sia il traguardo più grande finora raggiunto”.

ricette dal cuore gipsy
Nel corso del tempo non hai solo portato avanti collaborazioni con brand importanti, primo fra tutti Lavazza, ma puoi anche vantare un libro di cucina, Ricette dal Cuore, oggi alla terza ristampa. Quali, invece, i progetti in cantiere che vuoi realizzare?

“In cantiere abbiamo un bimbo, quello penso sia il nostro progetto futuro più importante. Il mio compagno per Natale mi ha regalato una casa che può cambiare panorama ogni giorno, un van Wolkswagen dell’84. Quello che vorremmo fare è viaggiare su quattro ruote con Brie, la nostra cagnolina, e i bimbi che verranno”.

Hai vissuto due diverse realtà, quella dell’ufficio e quella del web. Quali le differenze tra i due mondi?
“Mentre noi stiamo lavorando per la realizzazione del nostro personale sogno, in ufficio lavori per la realizzazione del sogno di qualcun’altro. Credo che questo sia l’aspetto più rilevante. Con Gipsy in The Kitchen, poi, possiamo lavorare da qualunque parte del mondo: io con la mia Kitchenaid e Alessandro con la sua macchina fotografica, due pc e nient’altro, questo è quello che ci serve. Abbiamo anche una sede operativa, nostro ufficio, laboratorio e casa, a Milano: qui invece facciamo riunioni e apriamo le porte ad amici e lettori con i nostri Supper Club”.

Quali i consigli che vorresti dare a tutte quelle persone che vorrebbero intraprendere una carriera simile alla tua sul web?
“Quello che mi sento di dire e continuo a ripetere è una sola cosa: la genuinità. Ovvero di essere il più genuini possibili perchè mostrarsi per quello che si è, senza ritocchi, senza filtri, senza comprare followers, paga sempre. E la spontaneità direi, anche la spontaneità viene percepita dai lettori”.