ore 08.37 (02.37 AM) E’ UFFICIALE: DONALD JOHN TRUMP E’ IL 45ESIMO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI D’AMERICA.
ore 08.04 (02.04 AM): Il portavoce del partito democratico John Podesta si è presentato sul palco al posto di Hillary Clinton invitando i presenti ad andare a casa a riposare in attesa del conteggio degli ultimi voti.
ore 07.43 (01.43 AM): Diverse agenzie stampa confermano che Donald Trump ha vinto in Pennsylvania. Se la notizia fosse confermata Donald Trump sarebbe il 45esimo presidente degli Stati Uniti d’America.
ore 07.13 (01.13 AM): In attesa dei risultati ufficiali di Michigan e Pennsylvania, fondamentali per ottenere una vittoria su consenso popolare ed elettorale. Trump conduce rispettivamente con +1,8% e +1%.
ore 06.24 (12.24 AM): Hillary Clinton si rifà sotto e si aggiudica il Nevada. Situazione EV: Clinton 215 – 254 Trump
ore 06.00 (12.00 AM): Alle 6 italiane, in cui chiudono anche gli ultimi seggi dell’Alaska, la situazione è la seguente: Trump a un passo dalla vittoria
ore 05.55 (11.55 PM): Secondo il NYT Donald J. Trump vincerà la Casa Bianca con 305 voti elettorali vs 233 di Hillary Clinton, che però dovrebbe vincere il voto popolare di circa +1,2.
ore 05.40 (11.40 PM): Aggiornamento Live da Google
ore 05:28 (11.28 PM): Hillary Clinton si prende l’Oregon; Fox News chiama Wisconsin e Iowa a Trump
ore 05:11 (11.05 PM): Jill Treanor, banking specialist del The Guardian, ha dichiarato: “That’s bigger than Brexit”, facendo riferimento alla reazione dei mercati al vantaggio di Trump
ore 05.05 (11.05 PM): Aggiornamento Live
ore 05.00 (11.00 PM): Chiusi i seggi di Oregon, California, Washington, parte dell’Idaho e Hawaii. La Clinton si prende California e Hawaii, Trump l’Idaho
ore 04.54 (10.54 PM): L’AP chiama la Florida (Swing State con 29 Grandi Elettori) per Trump. E’ il segnale che porta a pensare che il candidato repubblicano stia staccando la Clinton
ore 04.47 (10.47 PM): Aggiornamento Live da Google
ore 04.45 (10.45 PM): Il NYT è certo. Trump a un passo dalla Casa Bianca (92%)
ore 04.35 (10.35 PM): Indice Nikkei perde il 4%. Il peso messicano perde il 10%
ore 04.23 (10.23 PM): La NBC chiama l’Ohio per Trump. Questo vuol dire +18 Grandi Elettori per il tycoon che si aggiudica uno degli Swing State fondamentali per accedere alla Casa Bianca
ore 04.12 (10.12 PM): Il NYT è certo: Trump in ascesa. Ha il 73% di possibilità di vittoria
ore 04.05 (10.05 PM): La situazione aggiornata. USA in profondo rosso
ore 04.00 (10.00 PM): Chiudono di seggi di Nevada, Utah, Idaho, Montana, Iowa
ore 03.45 (09.45 PM): Aggiornamento Live (fonte: Google)
ore 03.30 (09.30 PM): Il New York Times conferma che Donald Trump ha il 59% di possibilità di diventare il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America
ore 03.25 (09.25 PM): Arriva il tweet di Hillary Clinton
This team has so much to be proud of. Whatever happens tonight, thank you for everything. pic.twitter.com/x13iWOzILL
— Hillary Clinton (@HillaryClinton) 9 novembre 2016
ore 03.23 (09.23 PM): La voce dei mercati. Scendono Peso messicano, futures americani, futures uk, metalli, hang seng, borsa giapponese, petrolio e Dow Jones. Salgono oro, yen, euro, franco svizzero, sterlina (beni di rifugio)
ore 03.21 (09.21 PM): i titoli di stato degli USA scendono di 10 punti. Risultato peggiore dalla Brexit
ore 03.15 (09.15 PM): Texas e Arkansas a Trump
ore 03.00 (09.00 PM): Seggi chiusi in: Arizona, New Mexico, Colorado, Wyoming, Nebraska, Minnesota, Wisconsin, Louisiana, New York
ore 02.53 (08.53 PM): Usa 2016, staff Trump (consigliere di alto livello di Donald Trump citato dalla Cnn):
ore 02.50 (08.50 PM): Seggi chiusi in Arkansas e North Dakota. Questa la situazione attuale:
ore 02.00 (08.00 PM): Seggi chiusi in Texas, Oklahoma, Kansas, South Dakota, Missouri, Illinois, Tennessee, Alabama, Mississippi, Maine, Pennsylvania, Michigan, Rhode Island, Washington DC, New Jersey, Maryland.
ore 01.30 (07.30 PM): Seggi chiusi in North Carolina (Swing State), Ohio (Swing State) e West Virginia (Blue)
ore 01.12 (07.12 PM): Chiusi i seggi di Vermont, Florida, Georgia, Virginia, South Carolina. Per ora call solo per il Vermont (Blue)
ore 00.30 (06.30 PM): Indiana (Red), Kentucky (Red) e New Hampshire (Swing State) a Trump
Quanti Grandi Elettori assegna ogni stato?
Trump e Hillary, dove siete? A 2 minuti a piedi di distanza…
Hillary Clinton will be watching tonight’s election results a two-minute walk away from Donald Trump. pic.twitter.com/mSv7PW33Cq
— Scott Bixby (@scottbix) 8 novembre 2016
ore 23.20 (5.20 PM): L’ex presidente repubblicano George W. Bush e la moglie Laura hanno votato scheda bianca (NYT)
ore 23:00 (5.00 PM)
Anomalie nel voto anticipato: Trump fa causa in Nevada
Il candidato repubblicano ha presentato un’azione legale in Nevada denunciando anomalie durante il voto anticipato nell’area di Las Vegas: 4 seggi sarebbero rimasti aperti oltre l’orario di chiusura, registrando voti a tempo scaduto.
Anche gli Stati Uniti hanno il loro Polpo Paul: a vincere sarà…
Hillary Clinton ha vinto a Guam, isola del Pacifico occidentale, la più grande dell’arcipelago delle Marianne. Dal 1984 il territorio americano non ha mai sbagliato la scelta del presidente. In questo caso la Clinton si è aggiudicata la corsa con il 71,63% dei voti a fronte del 24,16% di Donald Trump. La curiosità è che il voto di Guam non conta ai fini della corsa alla Casa Bianca, il territorio non ha in palio nessun grande elettore nonostante siano tutti cittadini americani.
E se il voto dei Grandi Elettori si discostasse da quello popolare? Il caso 1824…
Come vi abbiamo già detto in precedenza, oggi i cittadini americani non voteranno per eleggere direttamente il presidente degli Stati Uniti d’America, bensì per gli Electoral College, i quali a loro volta esprimeranno la loro decisione. È mai successo che il volere del popolo fosse diverso da quello collegiale? Le elezioni del 1824 videro la vittoria del demo-repubblicano John Quincy Adams, nonostante Andrew Jackson avesse ricevuto più voti elettorali, fatto che portò il Partito Repubblicano a definire le elezioni corrotte.
La scheda:
Eric Trump, figlio di Donald, entra in cabina, fotografa la scheda e pubblica su Twitter. Unico dettaglio: è illegale. Tweet rimosso in tempo record.
Chi appoggia chi…
Pro Trump: Mike Tyson, Kid Rock, Hulk Hogan, Clint Eastwood, Charlie Sheen, John Voight, Gary Busey, Lou Ferrigno, Tom Brady, Scott Baio, Kristie Alley, Loretta Lynn, Pat Boone, Dennis Rodman.
Clint Eastwood:
Pro Hillary: La famiglia Obama, Oprah Winfrey, Beyoncé e Jay-Z, George Clooney, Kim Kardashian, Katy Perry, Robert De Niro, Salma Hayek, Demi Lovato, Olivia Wilde, Jennifer Lopez, Miley Cyrus, Mia Farrow, Snoop Dogg, Tom Hanks, Anne Hathaway, Steven Spielberg, Larry Flynt, Madonna, Bruce Springsteen, Lady Gaga, Matt Damon, Jane Fonda, Dustin Hoffman, Drew Barrymore, Cher, Karl Lagerfeld, Ben Harper, Orlando Bloom, Eva Longoria, Jon Bon Jovi, Ben Affleck, Jennifer Garner, Meryl Streep, Lebron James, Richard Gere, Barbra Streisand, Morgan Freeman, Sean Penn e persino Will&Grace.
Snoop Dogg:
Per la prima volta nella storia entrambi i candidati hanno votato nella città di New York, che li ha accolti in un clima primaverile.
Tre paesi hanno già votato e aperto le schede: Dixville Notch, Hart e Millsfield. Trump ha battuto la Clinton 32 a 25 nei tre piccoli villaggi. Vengono segnalati problemi tecnici in alcuni stati (Connecticut, Kansas, a Green County, Ohio e Oklahoma).
Pensate davvero di sapere tutto su Hillary Clinton e Donald Trump?
Guardate qualche settimana fa cosa abbiamo scoperto:
Le 10 cose che probabilmente non sapevi su Donald Trump
Le 7 cose che probabilmente non sapevi su Hillary Clinton
Segui il Live di Smartweek.it!!
Ci siamo! I seggi sono aperti. Il momento in cui milioni di cittadini americani sono chiamati al voto per eleggere il prossimo presidente americano è arrivato. La scelta, come noto da mesi, è tra la candidata democratica Hillary Clinton, ex segretario di stato ed ex first lady, e il tycoon repubblicano Donald Trump.
Dopo otto anni di presidenza Obama, la politica americana (e non solo) entra nel vivo con la scelta del suo prossimo protagonista. In occasione di quello che si preannuncia essere l’evento mediatico più importante degli ultimi anni, noi di Smartweek non vogliamo farvi perdere nulla.
Per questo motivo, saremo qui, per 72 ore, con le sveglie puntate ai 6 diversi fusi e con gli occhi rivolti verso i 51 stati per raccontarvi ogni cosa: tweet, dichiarazioni ufficiali, il meglio dal mondo del web, call ufficiali e tanto altro. Il tutto per accompagnarvi e scoprire, insieme a voi, il nome del 45esimo presidente degli Stati Uniti d’America. Il tutto grazie al supporto di: Gideon, Starteed, Mind The Gum, YouSPA, Scent, Helpling, Glovo, Quomi ed Edo.
Qualche curiosità nell’attesa…
Come detto in precedenza, dopo 8 anni di amministrazione (democratica) di Barack Obama, i cittadini americani sono chiamati alle urne per scegliere il 45esimo presidente degli Stati Uniti d’America.
Ma siamo sicuri di conoscere tutto sull’election day per eccellenza? Innanzitutto è il caso di scandire le tempistiche. Per chi, come noi, si appresta a passare una notte insonne davanti a ogni genere di mezzo di comunicazione di massa, è importante sapere che quella tra martedì e mercoledì (almeno per l’Italia, visto il fuso) sarà una lunga notte. I primi seggi chiuderanno allo scoccare della mezzanotte. Da quel momento, più o meno ogni ora, si chiuderanno le urne di tutti gli stati e la celebre cartina americana comincerà a colorarsi di rosso o di blu a seconda dell’assegnazione.
Questa la sequenza oraria (italiana) dei risultati negli stati principali:
00.00 Indiana e Kentucky;
01.00 Florida, Georgia, Virginia, South Carolina e Vermont;
01.30 North Carolina, Ohio e West Virginia;
02.00 Molti stati, tra cui Michigan, New Hampshire e Pennsylvania;
02.30 Arkansas;
03.00 Molti stati, tra cui Minnesota, Arizona, Colorado, New Mexico, Texas e New York;
04.00 Iowa e Nevada;
05.00 West Coast.
Assegnazione che se, per certi versi, con i safe States (ovvero gli stati sicuri, dove negli ultimi anni la maggioranza è stata sempre schiacciante) sembra solo una formalità, con i swing States (o battleground States) potrebbe essere in bilico fino all’ultimo. Questi ultimi vengono anche detti Purple States, perché, essendo neutri, non sono identificabili con nessun colore. Ad oggi sono circa 35 i safe States (California e New York per democratici e Mississippi e Louisiana per repubblicani).
L’election day ha una data precisa: il martedì successivo al primo lunedì di novembre. Formalmente il presidente non viene eletto direttamente dai cittadini. Questi infatti si recheranno alle urne per votare la nomina dei membri dell’Electoral College (chiamati anche Grandi Elettori): un’assemblea di 538 membri che in seguito (precisamente il lunedì dopo il secondo martedì di dicembre) nominerà il presidente. C’è da dire che, nella storia, i Grandi Elettori raramente si sono discostati la volere popolare. Per questo motivo, i risultati dell’Election Day vengono considerati definitivi.
Il voto, tra le altre cose, può avvenire in momenti diversi. Non a causa dei 6 fusi orari che “separano” temporalmente la nazione, ma per colpa dell’early voting (o voto anticipato), un fenomeno che permette agli elettori di partecipare al voto per corrispondenza o di persona in seggi anticipati. Questo per evitare una congestione nell’affluenza alle urne.
Nelle fasi concitate che seguiranno la chiusura delle urne, entreremo in contatto con un lessico a cui non siamo certo abituati. Ecco di seguito un breve glossario:
Call: assegnazione di uno stato a un candidato, da parte di una testata, sulla base di proiezioni, exit poll e andamenti storici;
Tossup: Stato in bilico, in cui è in corso un vero e proprio testa a testa;
Leaning: Stato incline verso uno dei due candidati.