Presidenziali Usa, a Hillary il Terzo e Ultimo Round

Secondo i sondaggi, solo una bagarre durante il terzo e ultimo dibattito avrebbe potuto rimettere in corsa Trump. Il candidato repubblicano non ha deluso le attese, mettendo in mostra tutto quello che si è visto durante la sua campagna elettorale condita da insulti e attacchi personali. Il confronto, svoltosi dentro la University of Las Vegas, è stato il più vibrante dei tre affrontati fino ad ora, con toni accesi fin dall’inizio e un Trump in rampa di lancio, disposto a tutto per portarsi a casa la vittoria alle presidenziali.

Non so se accetterò il risultato delle elezioni, dipende da come andranno a finire. Potrebbe anche essere tutto truccato: non l’ha toccata piano il tycoon di New York, creando sgomento e sorpresa in Nevada. La Clinton ha tentato inizialmente una presidenziale risposta egualitaria, accusando Trump di denigrare la democrazia americana, ma questo non è bastato a fermare un candidato repubblicano più agguerrito che mai.

Dopo aver discusso, apparentemente in maniera pacata e istituzionale, su chi debba prendere il posto vacante alla Corte Suprema dopo la dipartita di Antonin Scalia, il confronto ha preso una piega aggressiva quando si è toccato il tema dellimmigrazione.Quattro donne sedute nel pubblico qui presente hanno perso i loro figli uccisi da criminali immigrati: così ha esordito Trump, condendo il tutto con i soliti discorsi nazionalisti e xenofobi. Più sentimentale la Clinton, che ha risposto: “Ho incontrato a Las Vegas una ragazza terrorizzata all’idea che i suoi genitori possano essere espulsi dal paese. Io non dividerò queste famiglie con deportazioni di massa, come minaccia Donald Trump.

Il clima era teso, la miccia sembrava ormai innescata, e una volta nominato il Presidente russo Vladimir Putin la bomba è definitivamente esplosa. Hillary ha chiesto espressamente a Trump di condannare lo spionaggio russo, etichettando come vergognose le interferenze degli hacker di Mosca. Donald non ha fatto neanche un passo indietro sulla questione, difendendo il caro amico Vladimir e affermando: “Putin in ogni occasione si è mostrato più furbo di Obama e della Clinton. Preferisco andare daccordo con i Russi. Sferzata della candidata democratica: Putin vuole un suo burattino come presidente degli Stati Uniti.

Ovviamente la stretta di mano finale questa volta non c’è stata. I punti di vista rimangono distanti anni luce: Trump vede il paese ormai allo sbando e afferma che solo il suo pugno di ferro potrebbe ripulirlo dal fango presente, la Clinton per ovvie ragioni politiche è propensa a un’amministrazione che riprenda in parte punti salienti del governo Obama, senza stravolgerli del tutto.

Le carte sono state nuovamente mischiate. Ora non resta che aspettare l’Election Day, 8 novembre 2016, per scoprire chi sarà il 45° Presidente della storia degli Stati Uniti d’America. Mai si era visto durante un confronto un candidato che minacciasse di non accettare la possibile vittoria dell’avversario, e mai si erano visti due candidati alla Casa Bianca come Donald Trump e Hillary Clinton.