Oggi parliamo di self publishing, un fenomeno crescente nell’editoria mondiale, che permette agli autori di pubblicare il loro manoscritto in autonomia senza affrontare i numerosi costi e ostacoli imposti dalla filiera tradizionale. Lo scrittore è anche correttore di bozze, grafico, agente ed editore: tutti gli attori che di norma intervengono per trasformare un manoscritto in un libro pubblicato si fondono nell’autore.
Grazie al self publishing, molti giovani scrittori hanno coronato il sogno di vedere la propria opera tra gli scaffali delle librerie. Tuttavia, il mercato editoriale e il pubblico di lettori hanno avuto sempre qualche remora nei confronti di questa nuova pratica: la diffidenza maggiore riguarda la qualità del libro, percepita inferiore rispetto a quei testi che subiscono numerose influenze da parte della filiera del libro prima di essere pubblicati.
L’assenza dei classici filtri critici da parte degli esperti è motivo di sottovalutazione dell’opera pubblicata in autonomia: nonostante il progresso tecnologico e la crisi intrinseca del mercato del libro, infatti, il lettore continua a preferire la confortante familiarità con la tradizione.
Ed è proprio in quest’ambiente ostile e diffidente che si fa largo Extravergine d’autore, uno spazio digitale per il self-publishing di qualità, che ricopre il ruolo di filtro tra autore autopubblicato e lettore. Nel sito si legge
Il suo fondatore, Michel Franzoso, ci racconta tutti i dettagli.
Quando e come nasce Extravergine d’autore?
“Io sono un ingegnere convertito al marketing, ma da sempre coltivo la passione per la scrittura. La scintilla che ha portato alla nascita del progetto si è accesa poco più di un anno fa. All’epoca ero tornato in possesso dei diritti di pubblicazione dell’ultimo romanzo che ho scritto e avevo deciso di intraprendere seriamente la strada del self publishing, fino a quel momento soltanto sperimentata.
Quando però ho cercato qualche spazio dedicato per proporlo in recensione mi sono accorto che di siti e blog letterari ce ne sono tanti, ma non ne trovavo uno esclusivamente dedicato al self publishing. Allora ho deciso: lo faccio io.
Ma ho voluto fare di più, creare un sito che desse alla letteratura indipendente una dignità pari a quella dell’editoria tradizionale, attraverso l’unica arma che a mio avviso può davvero funzionare: la qualità. Il primo passo è stato “misurare la temperatura” alla mia intuizione. Per farlo ho creato una semplice landing page dove spiegavo il progetto e invitavo gli autori ad inoltrare il loro romanzo in valutazione attraverso un form. In pochi mesi abbiamo selezionato i primi quattro titoli e il 29 febbraio del 2016 siamo andati online con il sito ufficiale: un momento importante perché molte persone hanno visto concretamente ciò che prima era soltanto un’idea disegnata a parole, e il livello di fiducia nei confronti del progetto è aumentato.
Un altro passo fondamentale poi è stata l’apertura, lo scorso settembre, del blog, uno spazio di comunicazione diretta con gli autori fin da subito apprezzato e condiviso.”
Nel sito si afferma che il self-publishing ha creato molta diffidenza nei lettori. Come Extravergine d’autore si propone di ribaltare la situazione? Che genere di filtro rappresenta?
“La diffidenza del lettore nasce da due fattori: il primo è una oggettiva bassa qualità del libro autoprodotto medio, il secondo è il numero spropositato di titoli tra cui dover scegliere. Sono problematiche insite nella natura democratica del web e di conseguenza nel self publishing: chiunque oggi può pubblicare un libro con estrema facilità, anche ignorando completamente l’aspetto tecnico o le logiche del mercato editoriale.
Il risultato è che negli store online arrivano titoli di qualità amatoriale che screditano il lavoro di chi invece affronta l’editoria indipendente in modo professionale. Il lettore ha pochissime armi per destreggiarsi in questa giungla e l’obiettivo principale che ci siamo prefissati con Extravergine d’autore è proprio fornire al lettore uno strumento per orientarsi.
L’idea è quella di istituire un filtro, simile a ciò che nell’editoria tradizionale fanno gli editori, mettendo in evidenza i titoli prodotti in self publishing che si distinguono per qualità, sia di contenuto (un livello alto di produzione letteraria è indispensabile) ma anche di forma e cura della veste editoriale.
Ci piace un po’ immaginarci come il libraio di fiducia, che ti consiglia i suoi libri preferiti.”
Come funziona il servizio?
“È molto semplice: l’autore può candidare il proprio libro attraverso un form sul sito o tramite mail. Superata una prima selezione chiediamo in lettura l’intero testo che viene valutato da un comitato di lettura interno. Se promosso, il libro ottiene uno spazio dedicato sulla nostra vetrina web, una newsletter dedicata e promozione sui nostri canali social. Il tutto gratuitamente.
Sull’altra sponda il lettore ha a disposizione un sito semplice e chiaro dove poter valutare in anteprima i libri e che rimanda per l’acquisto a tutti i principali store online.”
Come si finanzia? Avete delle partnership con qualche attore della filiera del libro?
Allo stato attuale il progetto si basa completamente su attività di volontariato. Naturalmente non potrà essere così per sempre, poiché crescere implica per forza fare investimenti, ma ho sempre ritenuto fondamentale per il successo del progetto garantire un servizio gratuito a chi sceglie di darci fiducia.
Questo infatti è un settore molto complesso, dove è facile incontrare poca trasparenza da parte di alcuni operatori. Perciò ho scelto di “finanziare” il progetto prima di tutto attraverso la fidelizzazione di chi ci segue e l’entusiasmo di chi collabora. Ma abbiamo molte idee, per le quali un vero finanziamento economico sarà necessario. Stiamo lavorando proprio a questo, anche ragionando su possibili partnership, ma sempre avendo ben chiaro un obiettivo: mantenere un punto di vista completamente indipendente.”
Che piani ha Extravergine d’autore per i prossimi anni?
È da quando ho iniziato questa avventura che ho in mente due aspirazioni. La prima è riuscire a costruire uno spazio che sia per il lettore un punto riferimento per gli acquisti sicuri di autori indipendenti, un’isola felice dove il lettore possa ammarare certo di trovare libri scritti e pubblicati con cura e qualità professionali.
In secondo luogo, vorrei creare una comunità dove scrittori e operatori del settore possano incontrarsi e lavorare insieme con l’unico obbiettivo di offrire al lettore prodotti qualitativamente paragonabili a quelli dell’editoria tradizionale, senza però perdere la propria indipendenza.
Nel concreto quindi tra 5 anni Extravergine d’autore potrebbe diventare una sorta di marketplace dedicato al mondo dell’editoria, mantenendo la peculiarità di un costante contatto diretto con tutti gli attori della filiera. Anche se è difficile fare previsioni: la nostra politica resta quella dei piccoli passi, per essere pronti al cambiamento in relazione alle reali esigenze di lettori e scrittori.”