Milano, via Cadore.
Immersa nel verde, una palazzina liberty ospita la Società Editrice Milanese (SEM), fondata da Riccardo Cavallero, ex numero uno di Mondadori Libri, e Mario Rossetti, ex manager Fastweb.
Un piccolo cortile interno introduce quello che si rivela un candido openspace, ricco di libri, discreto ma con una sua identità ben definita. È qui che nascono i libri marchiati SEM, titoli che si propongono sul mercato in triplice versione: cartacea, digitale e audiolibro.
La sua storia inizia in un momento strano per l’editoria, dove molti si chiedono chi vincerà tra carta e digitale invece di concentrarsi sul vero mestiere dell’editore, che detto con le parole di Stefano Mauri, famoso editore italiano:
Ed è proprio su questo che si concentra l’attività di Riccardo Cavallero, classe 1962, laureato in economia alla Bocconi e con un’esperienza professionale invidiabile. La sua carriera nell’editoria inizia per caso, la strada che l’ha portato ad aprire una casa editrice in via Cadore è affascinante. Sul suo conto si leggono tante cose: è andato a cena con Fidel Castro, lo scrittore di L’amore ai tempi del colera è un suo caro amico, ha girato il mondo lavorando nelle più importanti case editrici sul mercato, e si potrebbe andare avanti.
Ma chi è il Riccardo Cavallero editore? Scopritelo con le sue stesse parole in questa intervista.
Come nasce la passione per i libri?
“La passione per i libri nasce da piccoli. Come tutti gli sport, devi incominciare a farli da bambino. Io, nella fattispecie, sono stato molto fortunato perché vivevo in Libia: non c’erano né la televisione né il cinema, quindi due volte all’anno andavamo alla Hoepli di Milano e riempivamo casse di libri. Quindi, dagli otto anni in poi ho iniziato a leggere sostituendo i libri alla televisione. Dopodiché sono tornato in Italia e ho smesso di leggere per guardare la televisione. Poi ho fatto altro nella vita e nel ’95 sono entrato in Mondadori come direttore marketing arrivando, però, dal settore delle acquisizioni di aziende”.
Ha sempre pensato di lavorare in editoria?
“No, assolutamente. Come dicevo, l’editoria è stata casuale nel 1995. Io mi sono laureato in economia, mi sono occupato di acquisizioni di aziende. Il mio unico contatto con l’editoria è stata nel 1991 quando sono entrato in Fininvest e ho fatto l’acquisizione della Mondadori. Però non avrei mai pensato di occuparmi di libri. Nel ’95 stavo andando in Telecom da Fininvest e mi hanno offerto di diventare direttore marketing di Mondadori: i libri mi piacevano per consumo personale e ho accettato. Da lì mi sono innamorato dei libri”.