Che lo smartphone abbia sostituito molti degli strumenti analogici, è un dato di fatto. Ciò che spesso si sottovaluta è l’impatto che questo fenomeno ha avuto sulle imprese focalizzate nella produzione di oggetti più tradizionali.
Esempio lampante è Moleskine, brand celebre per i suoi taccuini letterari, che deve diversificare la propria attività per stare al passo con le nuove esigenze di mercato. Inizialmente ha affrontato i cambiamenti con il Moleskine Café, una versione 2.0 del caffè letterario, correlato di Wi-Fi e tutti i confort per i lavoratori freelance.
L’ultima trovata è Mind, Maps e Infographics, un libro che racconti le opere di alcuni designer. La prima pubblicazione della Moleskine è volta a raccontare il flusso continuo di dati che ci circonda in una veste grafica innovativa.
Le persone e i luoghi che rischiano di perdersi nel magma del Web, trovano risalto tra le pagine del primo libro edito Moleskine: i designer si offrono come tramite di queste storie, per tradurle in immagini accessibili e coinvolgenti.
Parte di un progetto editoriale più ampio, denominato Moleskine Books, sembra proprio che l’azienda dei taccuini neri si voglia imporre sul mercato come la casa editrice in grado di valorizzare la capacità dei graphic designer di trasporre la realtà in immagini, di esplorare il processo creativo di questi artisti e andare alla scoperta dei backstage dei più grandi.