Agli hacker piace Facebook. Secondo le statistiche di Kaspersky Lab, nel primo trimestre dell’anno i falsi siti che hanno riprodotto gli account Facebook hanno rappresentato il 10,8% delle segnalazioni di ‘phishing’, tra le frodi online più diffuse. Solo le finte pagine di Yahoo hanno generato più segnalazioni, ma il primato fra i social network è appannaggio di Facebook. I cyber-criminali, spiega la società di sicurezza in una nota, “attaccano il sito in diverse lingue tra cui inglese, francese, tedesco, portoghese, italiano, turco e arabo, rendendo la falsificazione degli account di Facebook un business globale”.
In pratica gli hacker possono usare gli account rubati per inviare messaggi indesiderati, di spam, alle liste di contatti delle vittime e pubblicarli sui profili dei loro amici dove possono essere visti da altri utenti e quindi diffondersi in modo automatico, oppure per spedire messaggi in cui viene chiesto agli amici di inviare denaro. Gli account rubati possono essere utilizzati anche per raccogliere informazioni personali sugli utenti da utilizzare per futuri attacchi mirati. Coloro che visitano i social network da smartphone o tablet rischiano di vedersi sottrarre anche i dati personali presenti su quei dispositivi.