Amazing journey è lo slogan di Feel IT, un progetto che permette di viaggiare nei luoghi più belli e ancora poco conosciuti d’Italia attraverso i suoi sapori. Food box che, oltre a contenere del buon cibo, sono veri e propri raccoglitori di storie genuine di artigiani, che lavorano le materie prime con i metodi tradizionali. Valori autentici dello zoccolo duro del paese. Un viaggio magico nei luoghi da favola dello stivale, vivibile grazie la semplice apertura della scatola.
Mi sono fatta raccontare da Veronica Motto, l’ideatrice del progetto, cosa c’è dietro a Feel IT e ascoltandola ho potuto percepire l’entusiasmo che c’è alla base dell’idea e la forte voglia di trasmettere i valori di cui si fa portatore.
Che cos’è Feel IT?
“Feel It è un progetto che ha come obiettivo quello di valorizzare l’Italia e raccontarne la biodiversità attraverso le storie dei piccoli produttori che lavorano ancora i prodotti locali nelle zone meno conosciute del paese. Si rivolge agli appassionati di food, ma anche a quelle persone curiose di provare nuovi sapori”.
Quando e com’è nata l’idea?
“Feel Italy è nato senza che quasi me ne accorgessi. Dopo aver lavorato in diverse grandi aziende ho deciso che era arrivato il momento di provare qualcosa di diverso, così sono partita per l’Australia. E’ stato un salto nel buio, ma ho avuto la possibilità di iniziare a lavorare per una start up americana che commerciava scarpe di lusso prodotte da artigiani fiorentini principalmente nel mercato asiatico. Questo è stato il mio battesimo all’interno di una realtà tanto interessante quanto diversa rispetto a quella da dove provenivo. Non avevo un ruolo determinato, eravamo in tre in totale e dovevamo fare tutto. Poco dopo sono ritornata in Italia con loro, a Firenze, per aprire la prima boutique e aiutarli con il lancio. E’ stato lì che mi sono chiesta se volessi dedicare la mia esistenza a questo progetto, perchè lavorare per una start up, soprattutto all’inizio, è una scelta di vita. Io addirittura vivevo con il mio capo! A un certo punto li ho lasciati e ho cominciato a pensare al mio progetto. Il mondo del fashion non mi è mai interessato particolarmente, al contrario di tutto quello che riguarda il food, i piccoli produttori locali e le loro storie. Reduce dall’esperienza australiana, ho cominciato a lavorare a un progetto che permettesse alle persone di vedere l’Italia da un altro punto di vista, di conoscere lo zoccolo duro di questo paese: i piccoli artigiani che continuano a svolgere la propria attività secondo tradizione. Sono consapevole di non essere né la prima né l’ultima a voler valorizzare e “far sentire” l’Italia da questo punto di vista, ma ho voluto dare il mio contributo”.