Negli ultimi anni, come ogni amante del cibo sa, si è intensificata l’attenzione per la qualità del prodotto, il suo metodo produttivo e la sua provenienza. Questa, però, non è una tendenza derivante semplicemente da una moda, dalla generale ossessione per tutto ciò che è healthy. Questo orientamento deriva dall’attenzione posta sull’argomento dalle autorità, specialmente nell’Unione Europea, luogo in cui si riscontra il massimo riguardo relativamente a quella che è definita food safety.
Cos’è questa food safety? Si tratta del diritto ad avere un cibo controllato e sano. Al giorno d’oggi sono infatti stimate più di 200 diverse patologie causate dall’uso di alimenti non adatti. Per tale motivo la comunità europea, nel 2000 decise di intervenire in un ambito sul quale, fino a quel momento, non si era mai posta l’attenzione se non per alcune norme contrattuali e di carattere penalistico. Viene quindi emanato il regolamento 178/2000 che istituisce l’EFSA (European Food Safety Authority), con sede a Parma, e viene creato un sistema di allerta rapida. Viene poi emanato una nuova normativa, contenuta nel regolamento 1169/2011, incentrata sulla disciplina delle informazioni alimentari da fornire ai consumatori.
Tutto ciò porta in primo piano l’attenzione per la tracciabilità dei prodotti: da questo percorso nasce l’attenzione e viene riconosciuto il diritto, per noi consumatori, di sapere da dove provenga e come sia prodotto ciò che mettiamo sulle nostre tavole e nelle nostre dispense.
Proprio in tale contesto si va ad inserire FoodChain, startup italiana che si pone lo scopo di rivoluzionare il largo consumo. In che modo? Attraverso la tecnologia del QR-code ed un’applicazione in fase di sviluppo. Questa azienda si prefissa l’obiettivo di rendere tracciabile la storia anche di un semplice ortaggio, dal seme allo scaffale: sarà possibile grazie all’associazione del singolo prodotto ad un QR-code univoco che permetterà di ottenere varie informazioni sull’articolo.
FoodChain raccoglie tutti i dati fondamentali delle materie prime (geolocalizzazione, foto, video) e ne garantisce autenticità ed origine. Tale processo non si ferma qui, ma viene ripetuto per ogni passaggio della filiera produttiva, riuscendo ad ottenere un elevato grado di trasparenza della filiera stessa.
Una volta che il prodotto arriverà sullo scaffale, sarà possibile per il comune consumatore, attraverso l’accostamento del proprio smartphone al QR-code, avere accesso a queste importanti informazioni. Sarà quindi possibile fare una spesa intelligente, potendo verificare qualità e proprietà degli articoli che si ha intenzione di acquistare. Per finire, allo scopo di rendere l’applicazione più flessibile e funzionale, sarà possibile per i fruitori lasciare dei feedback su ciò che si è deciso di comperare e consumare.
Per tutti gli amanti dell’healthy food e del cibo in generale è quindi in arrivo un’applicazione che cambierà il modo di produrre e di consumare, regalandoci quella trasparenza nell’ambito della produzione alimentare che è tanto desiderata quanto difficile da ottenere.
Claudio Di Stefano