Forbes: La Lista 2016 dei 100 Marchi Più Prestigiosi al Mondo

Come ogni anno, a Maggio, Forbes ha pubblicato la lista dei 100 World’s Most Valuable Brands, ovvero i marchi piu’ valutati sul panorama mondiale. I 100 marchi più prestigiosi al mondo spaziano tra 16 paesi e ben 19 settori industriali (vedi lista completa alla fine dell’articolo).

Gli Stati Uniti svettano nella classifica, con 52 marchi su 100. Al secondo posto, con 11 brands troviamo invece la Germania, seguita da Giappone (8) e Francia (6). Per quanto riguarda i settori, invece, è quello tech ad avere il primato, vantando 17 marchi (tra cui i top three della classifica). Il gap è ridotto con il settore finanziario, che ne conta 13, tra cui American Express al 24esimo posto.

Nello studio di Forbes, Apple è e resta un fuoriclasse. Con un valore di 154.1 miliardi di dollari ed uno scarto dell’87% dal secondo in classifica, Google, Apple si aggiudica per la sesta volta di fila il primo posto. Dopo 13 anni di crescita inarrestabile, lo scorso mese Apple ha registrato un’ulteriore caduta del 13% sui propri profitti, dopo il crollo del 30% di 12 mesi fa, dovuto principalmente ad una riduzione delle vendite dell’iPhone e alla recessione in Cina (anche se si presume una ripresa con l’avvento dell’iPhone 7).

“Un brand acquisisce valore in relazione a come viene percepito dal cliente” spiega David Reibstein, professore di marketing alla University of Pennsylvania. “Quello che aumenta il valore di un marchio, dal punto di vista delle imprese, è il premium price che gli acquirenti sono disposti ad attribuirgli (ed a pagare)”. Per quanto tutto ciò suoni come una bestemmia ai supporters del team Apple, la verita è che tra l’ultimo iPhone e l’ultimo Samsung, non c’è tutta questa differenza in quanto a styling e tecnologia (ed è anche per questo che le due compagnie si sfidano continuamente a colpi di cause legali). Ma allora come è possibile che un telefono su due sia Apple negli Stati Uniti?

Questo accade perché, soprattutto nella tech industry, il marchio conta, eccome. Ma Steve Jobs lo aveva gia capito, quando dopo aver fondato Apple disse “The chance to make a memory is the essence of brand marketing”. Il colosso di Cupertino ha infatti investito tutto nel creare una connessione con i clienti a 360 gradi: dal telefono, al computer, alla musica, alla TV ed ora sembra voglia espandersi anche ad altre categorie, come le automobili.

Al secondo posto troviamo (sempre senza grande sorpresa) Google, che quest’anno ha superato Microsoft, dopo aver aumentato il proprio brand value del 26%, contro il solo 6% di Apple, portandolo cosi a 82.5 miliardi di dollari. Nonostante non ci siano grandi differenza tra i due motori di ricerca, Bing copre una fetta di mercato ancora irrisoria rispetto a quella di Google. Raggiungendo il nirvana del sucesso di un marchio, Google è diventato ormai nella terminologia commune, sinonimo di “ricerca sul web”.

Reibstein dichiara che il logo di Google è, non solo anticonvenzionale, ma addirittura “un’antitesi di tutto quello che viene insegnato sul branding”. Il docente si riferisce alla bizzarra idea di Google di cambiare il proprio logo ogni giorno sulla homepage con un nuovo ed originale doodle.

A completare la top 5 troviamo Microsoft ($75.2 miliardi), Coca-Cola ($58.5 miliardi) e Facebook ($52.6 miliardi), che con un aumento del 44% si aggiudica il titolo del brand con la crescita piu veloce per il secondo anno consecutivo.

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