Giornalista, Sommelier e Viaggiatrice: Intervista a Veruska Anconitano

Quando e come hai capito che il blog stava conquistando il web?
"Ancora non l’ho capito perché non credo stia succedendo. Però devo dire che fa piacere sentirsi dire, quando le persone ti incontrano dal vivo, che sei esattamente come appari: credo che sia questa la conquista più grande, aver guadagnato la fiducia di chi mi legge come se fossi una di loro. Capita spesso che i lettori mi scrivano proprio per raccontarmi le loro cose o anche per bacchettarmi quando faccio qualcosa che non va!".

Come il web e il blog in particolare hanno influenzato la tua vita professionale?
"Io lavoro sul web e con il web da prima del 2000, quando il modem faceva ancora bip. Da allora ho avuto modo di crescere, di ampliare le mie conoscenze e di specializzarmi a tal punto che oggi, a giornalista e blogger, si affianca la voce consulente di marketing online. La mia passione è stata da sempre la scrittura, sognavo di essere una giornalista classica, sempre sul pezzo. Poi ho iniziato a lavorare sul web, quasi per gioco, scrivendo per giornali famosi e fondando con mio marito uno dei magazine indipendenti più letti online nel passato: tutto questo mi ha permesso di fare gavetta sotto molti i punti di vista. Il blog, invece, mi ha formato nel campo enogastronomico, dandomi la possibilità di lavorare con diversi magazine italiani e internazionali. Oggi, anche grazie a La Cuochina Sopraffina, ho ottenuto delle collaborazioni che mi permettono di viaggiare tanto e di raccontare i lati culinari e culturali delle destinazioni che visito".

photo by Giuseppe Milo/ www.pixael.com
photo by Giuseppe Milo/ www.pixael.com

Quali gli obiettivi raggiunti con La Cuochina Sopraffina di cui vai fiera?
"Più che obiettivi, direi il fatto che in sette anni non abbiamo mai fatto cose di cui ci saremmo potuti pentire: non abbiamo accettato proposte interessanti per non snaturare il blog, non ho mai accettato di far parte di gruppi editoriali per piacere a tutti o ricevere sostegno. L’unico vero sostegno deve arrivare da chi ti legge, non da chi fa il tuo stesso lavoro e che magari ti sostiene per amicizia, reale o finta che sia. L’indipendenza professionale, etica e professionale, cifra stilistica della mia vita e di Giuseppe, è l’elemento di cui sono più fiera in assoluto. Senza contare le mille mila opportunità che si sono aperte grazie a La Cuochina e le tante collaborazioni che oggi abbiamo di cui spesso nessuno conosce l’esistenza, si sviluppano infatti dietro le quinte o all'estero".

Quali i progetti per il futuro che non vedi l’ora di realizzare?
"Se te li dico poi è la volta buona che non si concretizzano (ride). Però te ne posso svelare uno: il mio grande progetto è iniziare a essere un pochino più disciplinata e ordinata".

chiacchiere-cioccolato
Cosa fa Veruska quando non lavora per La Cuochina Sopraffina?

"Sono una giornalista e una sommelier, scrivo di cucina, vino e viaggi enogastronomici per diversi magazine inglesi e americani. Sono anche una consulente di marketing per diverse aziende e speaker per eventi internazionali oltre che far parte della World Food Tourism Association per la quale rappresento i media europei e l’Irlanda. A livello personale, non amo la vita mondana e preferisco stare sul divano a guardare una delle mie tante serie televisive, un film, o stare con mio marito: insomma, una vita regolare, niente di movimentato come si potrebbe pensare".

Quali i consigli che vorresti dare a chi, come te, vorrebbe utilizzare il web come mezzo per far conoscere a tutti la propria passione e il proprio talento?
"Il mio grande consiglio, quello che dico sempre anche durante corsi e panel, è di provarci senza se e senza ma, tenendo però sempre a mente poche regole: mai copiare quello che stanno facendo gli altri, se una cosa funziona per me non è detto che funzioni per te, la copia è sempre più brutta e triste dell’originale. E restare con i piedi per terra: la passione smuove il mondo e aiuta ma bisogna essere realisti. Per arrivare dove si vuole arrivare è necessario studiare, mettersi in discussione, sbagliare, parecchio, e confrontarsi per arricchirsi. E ricordarsi sempre che il fine ultimo non deve e non può essere la fama".

Ultima domanda ma non meno importante: qual è il tuo piatto preferito?
"La pasta alla carbonara, senza ombra di dubbio. Sono assolutamente ossessionata da questo piatto, è il metro di giudizio per capire le cucine degli altri. Talmente ossessionata che, anche quando incontro degli chef stellati, la prima domanda che faccio loro è ma lei come la cucina la carbonara? e se la risposta non mi colpisce, devo resettare il cervello per evitare di essere condizionata nel giudizio finale!".