Gli Studenti Preferiscono Ancora i Licei

In terza media la domanda più frequente è “E dopo che indirizzo prenderai?

Alcuni confortati dai calorosi inviti da parte dei genitori a seguire una determinata direzione, altri più liberi di scegliere la propria strada. Tutti accomunati da un periodo di travaglio di fronte al foglio di iscrizione alla scuola superiore.

Normalmente si organizzano i classici Open Day, delle giornate di presentazione dei vari indirizzi al fine di orientare i ragazzi verso una scelta consapevole e ragionata.

Nonostante possa sembrare un momento di passaggio poco importante, la scuola superiore è responsabile della forma mentis futura di ogni ragazzo. È fondamentale, perciò, creare un fronte comune di supporto tra la scuola e la famiglia per l’adolescente al fine di evitare i continui cambiamenti di scuola e indirizzo, pratica molto comune negli ultimi anni.

harry potterA quell’età è facile che un ragazzo preferisca un liceo a una scuola professionale anche solo per seguire le amicizie di una vita e si ritrovi in difficoltà nell’affrontare materie poco affini con la propria intelligenza. È dovere di ogni genitore e insegnante instradare gli adolescenti verso una formazione che apra le porte per un futuro, non necessariamente universitario, ma appagante.

Dalla scuola superiore inizia un percorso che si conclude, nel migliore dei casi, con un’idea più o meno definita del “lavoro che voglio fare da grande”; nel peggiore dei casi, con insoddisfazione e rimpianti per non aver scelto con saggezza cinque anni prima.

Assodata l’importanza di questa decisione, scopriamo cosa hanno deciso gli italiani di fronte a quel form da compilare.

Come ogni anno il Ministero dell’Istruzione analizza i dati delle iscrizioni per elaborare un trend delle iscrizioni alle scuole superiori. Si conferma la crescita degli indirizzi liceali (54,6%), seguiti dai tecnici (30,3%) e professionali (15,1%).

In particolare, aumentano leggermente gli iscritti al liceo Classico (+0,5%), ma lo scientifico è ancora l’indirizzo preferito dagli adolescenti (25,1%). Per quanto riguarda, infine, il canale di comunicazione della scelta, il 69% ha inviato la domanda da casa e il restante 31% si è servito dell’assistenza delle scuole.

Si può quindi tirare un sospiro di sollievo per il liceo Classico che nel corso del 2016 ha dovuto affrontare numerose sfide e polemiche. A quanto pare gli studi umanistici sono ancora tra i più apprezzati nonostante etichettati come “inutili” perché non garantiscono un’occupazione futura.

Ciò che, probabilmente, si sta perdendo di vista è il fatto che un liceo non sia preposto a formare dei professionisti pronti per il mercato del lavoro: per quello esistono le scuole professionali. Chi si scaglia contro gli studi umanistici è miope: l’offerta formativa di un liceo è pensata per costruire una coscienza intellettuale dell’adolescente. Quella parte di personalità che gli permetta di aprire la mente verso orizzonti che vanno oltre la mera occupazione lavorativa e si estendono verso gli hobby, la curiosità, il mondo fuori dall’ufficio.

Che sia classico o scientifico, è fondamentale inserire gli studi umanistici negli insegnamenti della scuola superiore non foss’altro perché siamo il Bel Paese, patria di letterati illustri, di arte sublime e una storia secolare che dev’essere ancora tramandata ai posteri.