Dalla nascita di giganti dell’e-commerce quali eBay e Amazon, il modo di fare acquisti in Italia e nel mondo è cambiato in maniera radicale. Oggigiorno è infatti possibile acquistare con pochi clic oggetti che avrebbero altrimenti richiesto ore e ore (se non giorni) di affannose ricerche in giro per i negozi di mezza città, con un vantaggio evidente per i clienti e per i venditori, i quali vedono le proprie vendite moltiplicarsi proprio grazie alla visibilità virtualmente universale delle vetrine online.
Ci sono però ancora molti prodotti di nicchia che sfuggono allo scandaglio degli internauti, vuoi per le ridotte dimensioni delle aziende che li producono, vuoi per le abitudini ancora troppo tradizionali degli acquirenti. Uno di questi è il vino, che nel nostro paese gode di una tradizione millenaria, spesso portata avanti da piccoli viticoltori che fanno per gran parte affidamento sulle vendite in loco o su forniture a ristoranti per andare avanti.
A rompere gli schemi arriva wineOwine, startup romana che mette in contatto piccole cantine di qualità con il resto d’Italia, grazie ad un sito accattivante e a condizioni di vendita estremamente favorevoli quali consegna in 48 ore, polizza soddisfatti o rimborsati e assistenza online. Le cantine presenti in catalogo vengono scelte da un team di enologi che assicura un alto livello dei prodotti in vendita. I vini che passano questa rigorosa selezione restano disponibili sul sito per una settimana, al termine della quale i piú popolari finiscono nella categoria “Bestseller”, ossia una selezione permanente che racchiude bottiglie di Barolo, Brunello di Montalcino e Chardonnay. Gli ordini effettuati arrivano comodamente a casa nel “wineOpack”, un solido packaging in cartone riutilizzabile e riciclabile al 100%.
L’idea è venuta in mente a Eros, Cto della startup, e Federico De Cerchio, ragazzo abruzzese laureato in economia aziendale e business administration che ha girato la Svezia e la Germania prima di ristabilirsi in Italia e lavorare per l’azienda (vinicola) di famiglia. E’ tra i vitigni dei genitori che Federico ha avuto l’idea di creare un’enoteca online per la commercializzazione di vini di nicchia, un settore ancora vergine nel panorama italiano, e ha deciso di fondare wOw insieme ad un amico d’infanzia. I due hanno iniziato a costruire il proprio network di produttori di vino facendo affidamento sui contatti personali e mettendo su con pazienza una massa critica di viticoltori. Dopo un anno di “porte in faccia” da parte dei potenziali investitori, la startup ha ricevuto il suo primo finanziamento, ed è di pochi giorni la notizia della chiusura di un altro round da 300.000€ ottenuto grazie alla piattaforma SiamoSoci.
Il punto di forza di wineOwine risiede nella ricerca dell’eccellenza vinicola, tanto che il prezzo minimo delle bottiglie presente sul portale non scende mai sotto i 9€, ed è proprio il mercato degli intenditori e dei connoisseur che Federico vuole conquistare, anche per mezzo di un marketing aggressivo che vede sulla propria pagina Facebook foto di papa Francesco mentre si scola un calice di vino e inviti alla tolleranza come “No al razzismo! Rossi, bianchi e rosati, noi accettiamo tutti”. Insomma wineOwine è una startup frizzante come una buona bottiglia di spumante, pronta a fare il ”botto” nel mercato enogastronomico del nostro paese.