Si sa, il peso della crisi si è avvertito in tutti i settori dell’economia. Eppure ce n’è uno che ha continuato a crescere negli ultimi anni, soprattutto grazie al numero di esportazioni. Complice il Piano Agricoltura 2.0, mirante ad eliminare la burocrazia asfissiante e a mettere la Pubblica Amministrazione al servizio degli imprenditori agricoli, gli under 40 tornano a lavorare la terra e investono nell’agricoltura.
Dalle più tradizionali coltivazioni delle viti alle più innovative aziende “sostenibili”, passando per la produzione di prodotti bio: le alternative tra cui scegliere sono tante. Certo, rispetto al passato sono richieste nuove competenze. Ma, come in passato, è la passione a fare da padrona. Ce lo conferma Giuseppe Picone, giovane imprenditore siciliano che – insieme all’amico Pietro Ferraro (in foto, con Giuseppe) – ha fondato Picone&Ferraro, azienda vitivinicola nata dalla voglia di inseguire (e realizzare) un sogno.
Come è nata l’idea di Picone&Ferraro?
L’idea è nata quasi per caso. Pensavo ad un vino che si discostasse dal solito “gusto internazionale” e che invece fosse legato al mio territorio e ne esprimesse al meglio le qualità. Non avendo né vigneti né cantina, decisi di esporre la mia idea al mio vecchio amico Pietro – col quale ho studiato Viticoltura ed Enologia alla Facoltà di Agraria dell’Università di Pisa – che possedeva entrambe le risorse perché ereditate dal nonno. Pietro, oltre ad accoglierlo positivamente, mi chiese di partecipare al mio progetto, che ha preso vita nel 2013 e che ha portato in breve tempo alla produzione del primo vino.
Che qualità deve possedere chi vuole fare impresa nel mondo agricolo (specie enologico)?
Credo fortemente che, al giorno d’oggi, il mondo agricolo può dare grandi soddisfazioni a chi decide di investirvi. Ovviamente, per investire in un progetto imprenditoriale agricolo occorre avere una conoscenza tecnica e scientifica della produzione e, per quanto riguarda il settore enologico in particolare, è necessaria una cultura agronomica, viticola e dei più svariati metodi di vinificazione per l’ottenimento di un prodotto di buona qualità.
In che modo si può essere competitivi in un settore che, a differenza che in passato, oggi sembra dare sempre maggiore importanza all’innovazione e al marketing?
Essere competitivi è forse l’aspetto più difficile, perché c’è sempre qualcuno che è più grande e, conseguentemente, più “forte”. Difficile, ma non impossibile. Oggi si tende a vendere sempre meno il prodotto e sempre di più la pubblicità, e il consumatore spesso viene tratto in inganno da forme di pubblicità aggressive e fuorvianti. Ad ogni modo per essere competitivi – specie se si è una azienda piccola come la nostra – bisogna essere in grado di differenziarsi, di distinguersi.
Oggi, più di prima, si chiede alle aziende di fare attenzione all’impatto che l’attività di impresa ha sull’ambiente. Cosa ne pensi?
Noi di Picone&Ferraro siamo fermamente convinti che il rispetto dell’ambiente sia un caposaldo dell’imprenditoria agricola (e non solo). Assaporando il nostro vino si riscoprono i sapori della terra e si ritrova ciò che la natura ha plasmato.
Un consiglio a chi voglia intraprendere un’attività nel settore agricolo?
Essere preparati da un punto di vista scientifico e tecnico non basta. Passione per l’agricoltura, una buona dose di fantasia e credere in ciò che si sta facendo (anche nei momenti di sconforto che è naturale si presentino) sono la ricetta vincente. Infine, non bisogna mai smettere di sognare. Pur rimanendo sempre con i piedi… per terra!