Interventi di Riqualificazione Energetica ed Ecosostenibilità

riqualificazione energetica

Quando sentiamo parlare di ecosostenibilità e in particolare di architettura ecosostenibile, alla maggior parte di noi vengono in mente le nuove costruzioni dal design moderno che popolano le pubblicità delle riviste di arredamento o i cui progetti sono esposti nelle mostre di architettura in giro per il mondo.

Ci sfugge spesso che l’approccio “green” non implica solo edilizia di nuova costruzione praticabile esclusivamente nelle aree urbane delle città 2.0.

Infatti, un modo per rendere più green i vecchi quartieri delle nostre città, composti per la maggior parte da edifici realizzati tra gli anni ’50 e ’70, esiste. La soluzione è rappresentata dalla ristrutturazione finalizzata al miglioramento dell’efficienza energetica, in termini tecnici si parla di riqualificazione energetica.

Il dato più interessante dal quale partire è senz’altro il fatto che il 60% del parco edilizio italiano ha più di 60 anni (dati del censimento ISTAT 2015). Partendo da questo, si riesce a capire la necessità di realizzare una riqualificazione profonda del patrimonio immobiliare italiano.

Secondo un recente studio commissionato dall’UE, il settore dell’efficienza energetica offre il secondo maggiore potenziale di risparmi energetici realizzabili, ancora non sfruttato e con un buon rapporto efficacia/costi, dopo il settore energetico stesso.

Un’indagine dell’Osservatorio Autopromotec elaborata sui dati raccolti dal Politecnico di Milano sull’impatto sulla qualità dell’aria urbana da parte delle principali fonti di inquinamento, ha evidenziato come il contributo fornito dal settore del riscaldamento da edifici all’inquinamento atmosferico in termini di emissioni di CO2 è pari in media al 64,2% del totale delle emissioni stimate per le città considerate dall’indagine stessa.

Se si confrontano le emissioni di anidride carbonica di una automobile, che produce in media 1,8 tonnellate di CO2 ogni 10.000 km con quello di un un appartamento di 100 mq, che ne produce circa 5,54 tonnellate l’anno, risulta chiaro che gli interventi “environmentally friendly” nell’edilizia urbana hanno un impatto elevato in termini di riduzione dell’inquinamento generale.

Il direttore del Forest Stewardship Council, Kim Carstensen, uno dei massimi esperti nel settore, in una intervista ha definito la riqualificazione energetica delle case “la soluzione più conveniente, veloce e importante ai problemi climatici”.

A tal proposito è stato dimostrato come semplici lavori volti ad incrementare l’efficienza energetica (come sostituzione degli infissi, impianti, ecc.) siano in grado di abbattere i consumi dal 10% al 50% e di conseguenza ridurre significativamente l’impatto ambientale.

Il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici comporta inoltre importanti vantaggi collaterali, tra cui la creazione di occupazione, la riduzione del consumo di combustibili fossili, nonché il rafforzamento della sicurezza energetica e della competitività industriale.

Cosa si aspetta dunque a ristrutturare e rendere la propria casa ecosostenibile? Perché in Italia la maggior parte dei fabbricati residenziali non si è adeguata ai canoni ecologici moderni?

La risposta è abbastanza ovvia :  il costo elevato rappresenta un ostacolo per la maggior parte delle famiglie italiane.

Negli ultimi anni le autorità pubbliche di molti paesi si sono attivate per incentivare il sostenimento delle spese per il “rinnovamento green” attraverso una vasta gamma di meccanismi come rimborsi, detrazioni, finanziamenti a tasso agevolato.

In Gran Bretagna, ad esempio, è in vigore da diversi anni il Green Deal, un programma di riduzione dei consumi energetici basato principalmente su aiuti finanziari a tassi agevolati che potranno essere totalmente coperti dai risparmi energetici generati, in modo da non mettere le famiglie in difficoltà.

Il meccanismo di incentivi scelto dall’Italia, invece, è quello dell’Ecobonus, ovvero detrazioni IRPEF con aliquote che variano dal 55% al 85% per le spese sostenute per interventi di riqualificazione energetica su immobili esistenti.

Previsto per la prima volta con la legge finanziaria del 2007, l’Ecobonus è stato riconfermato anche dall’ultima legge di bilancio del 2018, la quale ha introdotto, tra l’altro, un’importante novità: il Bonus verde, una detrazione del 36% per spese fino a 5.000 euro sulla cura di terrazzi e giardini privati, che vuole essere un ulteriore stimolo per i cittadini ad adottare un comportamento rispettoso dell’ambiente.

di Evisa Saliaj