Il corso quindi offre un’ottima opportunità anche dal punto di vista di un futuro occupazionale. Secondo uno studio rilasciato dalla Frost & Sullivan si stima che nei prossimi anni la figura della “Guardia cibernetica” sarà una delle più ricercate, più di un milione di addetti tra Europa e Medio Oriente, e la mossa dell’intelligence britannica sembra proprio mirata ad accaparrarsi i migliori esperti sulla piazza, oltre a mostrare l’intelligenza di un sistema educativo plasmato sulle reali necessità del mondo del lavoro, colmando quel gap, spesso troppo profondo, con l’università.
«Siamo una organizzazione altamente tecnica con una forza lavoro molto qualificata che dipende dai giovani talenti che vengono da diverse scuole e specializzazioni - spiega Chris Ensor, direttore del National Technical Authority for Information Assurance, il braccio di sicurezza informatica del GCHQ – Se da questi canali non arriva ciò di cui abbiamo bisogno, allora dobbiamo fare di più. Se riusciamo a costruire le tubature per farci portare ciò di cui abbiamo bisogno… allora tutti ne gioveremo».