Nel 2020 il 50% della forza lavoro mondiale sarà formato dai Millennials. E ciò significa che il già difficile incontro tra le generazioni di “veterani del lavoro” e le generazioni prossime all’entrata nel mondo del lavoro diventerà sempre più un argomento all’ordine del giorno: come dovrà cambiare l’attuale approccio da parte dei manager per riuscire a trarre il meglio dai propri impiegati?
Uno studio condotto nel 2014 da Jan Ferri-Reed ci aiuterà nel rispondere a questa domanda. Lo studio è focalizzato sulla difficoltà di guidare una forza lavoro multi-generazionale.
AIESEC Italia, d’altro canto, rappresenta una di quelle (poche) realtà in cui non solo la forza lavoro è al 100% composta da Millennials, ma in cui anche i leader stessi, i manager, e tutti i livelli dell’organizzazione sono Millennials.
Da un lato, uno studio su “Come guidare i millennials”. Dall’altra, la mia esperienza da Country Manager per AIESEC Italia in cui ho guidato 15 Millennials (ma, indirettamente, si tratta di più di 600 giovani italiani) per più di un anno.
Lo studio condotto da Ferri-reed consiste in un questionario di 10 domande atto ad esaminare la percezione di manager e supervisor riguardo ai loro impiegati millennials. E l’attitudine dei millennials si è rivelata essere una sfida per la maggior parte dei manager e supervisors, risultando in un cambio nell’approccio del management.
Non andrò nel dettaglio della ricerca, focalizzandomi solamente sulla parte di consigli che Ferri-Reed consiglia come risultato dello studio, comparandoli con la mia esperienza diretta.