I festeggiamenti connessi al ritorno di LeBron James ai Cleveland Cavaliers sembrano non coinvolgere solamente i fan sportivi. Mentre l’intera città celebrava la lieta notizia , rilasciata lo scorso giugno, appendendo striscioni di “ben tornato” al “Re” e rispolverando dall’armadio le vecchie uniformi con impresso il numero 23, molti hanno iniziato a chiedersi che impatto avrebbe avuto stavolta il trasferimento del cestista sull’economia della città di Cleveland, Ohio. “Quando la gente dice che questo è solo un atleta che prende il proprio stipendio, ignora un fattore fondamentale”, ha riferito Edward FitzGerald, dirigente della contea di Cuyahoga, Ohio, ad una conferenza stampa dedicata all’avvenimento. “Molte altre persone ci guadagneranno da vivere.”
Senza alcun dubbio il ritorno di James si rivelerà un ottimo investimento per i Cavaliers, i quali non avranno alcuna difficoltà a coprire il salario annuo da $20,6 milioni solamente grazie agli incrementi registrati nelle vendite dei biglietti. Durante l’ultima stagione trascorsa a Cleveland, “l’effetto Lebron James” aveva dopotutto portato a registrare uno dei record di presenze alle partite più alto in tutta la storia del NBA (vedi Grafico 1), permettendo la vendita di tutti i posti disponibili per la regular-season ad un prezzo medio di $55,95 – per un totale di oltre $47 milioni in un solo campionato.
Grafico 1. Numero di spettatori alle partite dei Cleveland Cavaliers (2000 – 2012)
Dati tratti da Bleacher Report/Aragorn.org