V’è oramai un generale consenso tra economisti e ricercatori comportamentali circa il fatto che l’attrattiva del denaro stia nel proprio valore simbolico, in una moltitudine di possibilità di consumo, e non nell’oggetto in se – del resto, a nessuno interessa accumulare pile di carta senza valore, o dischetti di acciaio e rame. Tuttavia, la componente simbolica dei mezzi di scambio monetari conduce quasi sempre a conseguenze tutt’altro che fittizie – l’acquisto di un panino può saziare la fame, l’acquisto di un’auto sportiva ristabilire un inebriante senso di fiducia in un individuo in piena crisi di mezza età. Ma in che modo il denaro è in grado di modificare il nostro comportamento?
Più recentemente a rispondere a tale quesito sono tre ricercatori provenienti da tre diverse università di Hong Kong con un interessante studio di prossima pubblicazione sul Journal of Experimental Social Psychology dal titolo “Impact of Money On Emotional Expression”. Stando ai risultati raccolti dai tre, con l’ausilio di sei differenti esperimenti sociologici, gli individui indotti a ragionare sul denaro tramite uno stimolo visivo tendono maggiormente a non rivelare le proprie emozioni rispetto a coloro sottoposti ad altre tipologie d’immagini.