Che fine fanno i nostri denti una volta che vengono estratti? Se lo sono domandati Robert Evans e Lizzie Bassett, due reporter di Cracked , che, partendo da una semplice domanda, si sono imbattuti in una vera e propria inchiesta. Quella sul mercato nero delle dentature.
Mercurio, metallo, oro, composito o porcellana. La scelta del materiale per un’otturazione non dipende più ormai solo da costi e benefici dell’operazione, ma anche dal valore che il dente assumerà in futuro. È quello che hanno scoperto i due giornalisti americani rivivendo al contrario il processo di estrazione dentale.
L’assunto di base da cui è bene partire è la semplice domanda: che fine fanno i nostri denti dopo essere stati estratti dalla nostra bocca? Secondo dati scientifici riportati da Cracked, sono pochissimi i pazienti che li reclamano, li sterilizzano e li custodiscono. Altri preferiscono venderli.
Sì, avete capito bene: venderli. Perché sul mercato un dente non pulito può valere addirittura 1000 dollari. Quelli non consegnati al proprietario, invece, fanno la fortuna dei dentisti, che ogni mese inviano vere e proprie corone e ponti alle raffinerie, per l’estrazione dei metalli preziosi (anche oro, argento e platino) utilizzati per le otturazioni.
C’è da sottolineare che le tecniche moderne di otturazione non prevedono più l’utilizzo di materiali come quelli sopracitati (al mercurio, per esempio, è stata persino riconosciuta una tossicità) a favore di resine e composti sintetici. Tuttavia quelli già installati vengono ancora rimossi. Ecco da dove deriva il tesoro dei cacciatori di denti.
I due reporter raccontano nella loro inchiesta di aver svolto il mestiere di “setacciatori di cliniche di Los Angeles” per un mese, al soldo di un vero e proprio businessman del settore, comprando per lui i denti in circostanze anche inusuali, come incontri in garage o vicoli.
I prezzi? Si parla di una fascia che va dai 1,25 dollari al grammo per la porcellana fusa con il metallo fino ai 6 dollari per l’oro. Un mercato estremamente redditizio se si pensa che l’autore dell’inchiesta ha rivelato di fare circa 600 grammi anche in un solo incontro. Un mercato che ha anche sviluppato, nel tempo, una forte concorrenza, con i diversi cacciatori di denti pronti a darsi battaglia per ottenere i pezzi al prezzo più vantaggioso. Ovviamente a scapito del venditore, che (fatta eccezione per gli assistenti degli studi dentistici) era già stato vittima del trapano.