Ne avevamo già parlato a proposito della prima edizione e ora sono ritornati. Di che cosa si tratta? Dei Mi Games, naturalmente! L’appuntamento – nato per volere di un gruppo di giovanissimi milanesi – che vede protagoniste nel centro di Milano molteplici discipline sportive si ripete infatti per il secondo anno.
Definito dall’Assessore allo Sport del Comune di Milano, Chiara Bisconti, come “un progetto che costituisce un esempio concreto della capacità dei giovani di innovare lo sport“, Mi Games è patrocinato dall’Amministrazione Comunale e presenta sponsor d’eccezione: da L’Oreal e Vodafone ad Audi ed Adidas. Dal 6 al 14 giugno, il centro sportivo Playmore, nel cuore della capitale meneghina, ospiterà tornei di calcio, basket, beach volley e atletica, suddivisi in tre categorie (under 15, under 18 e over 18), assecondando gusti ed età diverse. Ma l’obiettivo principale non consiste soltanto nel coinvolgere grandi e piccini sotto il segno dell’attività sportiva e del divertimento: i Mi Games, infatti, si prefiggono di sostenere due progetti charity, destinando una parte dei proventi a chi è meno fortunato. Smartweek ha incontrato il fondatore e ideatore dei Mi Games, Davide Ardizzone.
Mi Games: un nome, un programma. Come e da dove nasce l’idea di organizzare un concentrato di giochi sportivi nel pieno centro di una città come Milano?
Tutto è partito da un articolo di giornale – se non ricordo male dal Corriere della Sera – che trattava di un centro sportivo multisport nel pieno centro di Milano. Mi Games è nato dalla passione per lo sport, per l’ organizzazione di eventi e dalla volontà di dare uno sfondo sociale ai primi due aspetti citati. Mi Games ha un duplice significato, che non a caso viene espresso nel nome e nel logo, che riportano chiaramente alla mente la città di Milano e il Duomo, che si intravede nel logo; allo stesso tempo è – con pronuncia americana (come ricalca sempre il nostro amico Ivan Cordoba) – i “MIEI giochi” e la mano che, ben chiara nel logo, riporta al concetto di scambiarsi un high-five tra i diversi compagni di squadra, ricalca bene questo concetto: la mia squadra!
“Live the City, Live the Sport” è il motto dei Mi Games. Pensi che lo sport possa aiutare i cittadini – più giovani, soprattutto – a vivere la città in un modo diverso?
Assolutamente si! Ci tengo a sottolineare che siamo una start-up di un gruppo di ragazzi giovanissimi (22-26 anni), che si dedicano a tempo pieno in questo progetto con grandissima passione, chi dopo master e/o università, chi trovando tempo libero, una volta uscito da lavoro. E’ facile il collegamento su come vogliamo vivere la città. Pensiamo che lo sport possa essere un valore aggiunto per Milano e proprio per questo abbiamo allargato il numero massimo di iscrizioni. A noi piace fare sport. E farlo per tutti!
Quali sono le novità che coinvolgeranno la seconda edizione dei Mi Games?
Ai Mi Games 2015 ci saranno anche la categorie femminili, le categorie di calcio integrato e basket in carrozzina e un Camp per i bambini di elementari e medie dall’ 8 al 12 giugno. Ma la novità è che, da quest’anno, Mi Games triplica! Milano sarà solamente una tappa del tour che toccherà anche Santa Margherita Ligure (dal 6 al 9 Agosto) e il Rwanda (dal 12 al 14 agosto). L’ultimo appuntamento è una vera e propria tappa charity. L’ obbiettivo Mi Games è quello di creare un tour a livello nazionale che entro i 2020 comprenda 10 tappe (Maggio-Agosto) con le finali nazionali a Milano a Settembre, il tutto per una buona causa. Mi games sostiene infatti due fondazioni – che sono Italia por Colombia di Ivan Cordoba (progetto alimentare per i bambini tra i 6 e i 10 anni) e Okapia Onlus, con cui viene realizzata la tappa Africana. I fondi (si stima più di 10.000 Euro) che saranno raccolti con differenti modalità (lotteria benefica, iscrizioni di squadre e donazioni libere), verranno equamente divisi tra le due fondazioni. Nello specifico la Fondazione Italia Por Colombai allestirà un “quinto sport” definito la gabbia, un torneo 2vs2 il cui calcio d’ inizio verrà dato da Ivan Cordoba. Okapia Onlus ci aiuterà invece a realizzare Mi Games Rwanda e, grazie ai fondi raccolti, i vincitori della manifestazione verranno premiati delle borse di studio per l’ anno accademico 2015/16. L’ obbiettivo per la parte “social” di Mi Games è proprio quello di espandersi in vari continenti e nazioni. I primi obbiettivi dal 2016 saranno la Colombia e il Congo.
Quanti sono i ragazzi e le ragazze che hanno aderito alla scorsa edizione? E quanti iscritti vi aspettate per quest’anno?
La scorsa edizione hanno aderito 890 atleti. E quest’anno i numeri aumentano: aspettiamo non meno di 2.500 atleti per le tre tappe! L’entusiasmo e la passione non manca a questi MI GAMES.
Tre motivi per i quali chiunque dovrebbe prendere parte a questa iniziativa.
Giocare, divertirsi e fare sport è già bello! Farlo essendo consapevoli di aiutare bambini in due continenti del mondo così lontani da noi penso sia stupendo. Il terzo tempo bevendo una birra alla spina appena finito di giocare è qualcosa di magnifico. Il Kit di benvenuto ad ogni atleta, infine, vale più dell’ iscrizione. Provare per credere!
Cosa aspettate dunque? Radunate gli amici, create una squadra e iscrivetevi sul sito dei Mi Games. Siete ancora in tempo!