Il Mondiale brasiliano è ormai storia. Una storia di cui si sa tutto: pochi eventi nel mondo hanno avuto una tale copertura mediatica, dai quotidiani cartacei a twitter, per circa un mese non si è parlato d’altro. Eppure, se sappiamo benissimo dove ha trascorso le sue giornate Balotelli o quante volte ha vomitato Messi, una cosa di vitale importanza non ci è altrettanto chiara: chi è uscito vincitore dalla finale del Maracana? O, per essere più precisi, quale paese ha tratto maggiore beneficio dalla rassegna iridata?
Al di là del risultato del campo, la risposta non è affatto scontata. Il Brasile infatti, organizzatore dell’evento, ha certamente avuto grossi introiti grazie agli sponsor, ed ha beneficiato di una gran numero di turisti-tifosi accorsi nel paese per sostenere la propria nazionale e per visitare lo splendido paese sudamericano. Ma le enormi spese sostenute per la creazione di stadi ed infrastrutture fanno pendere l’ago della bilancia pericolosamente verso il negativo, e le tensioni sociale e le polemiche da ciò generate non hanno certamente giovato al ritorno d’immagine.
La vittoria della competizione ha certamente giovato ai tedeschi, sia dal punto di vista calcistico che economico. Vincere un Mondiale fornisce, infatti, un piccolo, ma assolutamente significativo, aiuto all’economia nazionale, ma come l’esperienza italiana post-2006 dimostra, tale onda lunga tende a dissolversi nel giro di uno o due anni.
Chi davvero ha maggiormente giovato del mondiale brasiliani, o, per meglio dire, della sua preparazione è stata la Cina. Come ci dimostra con una geniale infografica il “South China Morning Post” di Honk Kong, praticamente tutto ciò che ha permesso la realizzazione della manifestazione, dal merchandising alle mascotte, dagli stadi alla rete telefonica, dai 27 impianti fotovoltaici alle maglie dei giocatori, è “made in China” o fornito e progettato da aziende cinesi (come Huawei, Sany Group..), con un ritorno per l’economia nazionale, che, come è facile immaginare, è stato certamente alto e maggiore rispetto a quello di qualsiasi altra nazione. Non era mai accaduto nella storia che ad uscire “vincitrice” da un mondiale fosse una nazione che non vi ha neanche preso parte.