Osservatorio Congiunturale GEI: Aspettative Positive per il 2017

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L’Osservatorio Congiunturale del GEI – Associazione Italiana degli Economisti di Impresa – si è riunito insieme ai ricercatori dell’Istat e agli economisti del Centro Studi di Confindustria, che ha ospitato l’incontro nella sede di viale dell’Astronomia.

Il workshop, dedicato all’analisi della congiuntura e alle previsioni economiche per il 2017, si è svolto in occasione della giornata di formazione per gli economisti di impresa organizzata da Istat e CSC all’interno del ciclo di seminari “Lettura e interpretazione dei dati per l’analisi economica”, e presieduta da Massimo Rodà (CSC).

Durante l’incontro, i ricercatori dell’Istat (Menghinello, Bruno, Leproux) hanno esposto le best practice metodologiche che consentono agli economisti di impresa di leggere e interpretare la realtà congiunturale; successivamente, il CSC (Sica) e l’ufficio studi di Confcommercio (Di Sanzo) hanno presentato due specifici approcci di utilizzo dei dati congiunturali, seguiti nel pomeriggio dagli economisti GEI che sono entrati nel dettaglio dei singoli settori (Marvelli, Santini, Sterpi, Panaro) o territori (Saini e Monforte).

Durante la giornata di formazione sulle statistiche industriali, a cui hanno anche partecipato gli economisti della rete settoriale e territoriale di Confindustria, il presidente GEI Massimo Deandreis (SRM) e il Segretario Giampaolo Vitali hanno sottolineato l’importanza di far sedere intorno allo stesso tavolo i produttori delle statistiche con gli utilizzatori, per creare una forte integrazione delle competenze a favore della crescita della cultura d’impresa in Italia, che rappresenta uno degli obiettivi fondanti dello stesso GEI.

Al termine dell’incontro, una survey tra i partecipanti raccoglie e sintetizza l’opinione comune sulle previsioni di crescita e sullo scenario di breve periodo. “La fase di ripresa prosegue lenta ma costante, e conferma che è ormai avvenuta l’inversione del ciclo post crisi, con aspettative di crescita del PIL 2017 all’1% – commenta Massimo Deandreis Presidente GEI – I timori per un elevato impatto del protezionismo statunitense sull’economia europea, sembrano oggi meno presenti. Un impatto positivo sulle valutazioni degli economisti lo ha certamente influenzato l’esito delle elezioni francesi”.

Quasi il 60% degli interpellati – prevalentemente economisti che operano in imprese, banche e associazioni di categoria – hanno espresso aspettative positive per l’economia italiana, con un quadro occupazionale in miglioramento grazie alla minore disoccupazione attesa dal 40% degli economisti (era solo il 33% lo scorso febbraio). Si conferma anche la fiducia nella politica monetaria della BCE, che ha raggiunto l’obiettivo di evitare la deflazione nel 2017 visto che il 93% delle risposte prevede prezzi europei vicini al target del 2%, con alcuni esperti (7%) che si attendono addirittura un dato superiore.