Ogni volta che entriamo in un supermercato abbiamo l’impressione di essere immersi in un universo di prodotti che non hanno nulla a che fare gli uni con gli altri se non la corsia o lo scaffale nel quale sono posizionati.
Niente di più sbagliato. Quanti di voi immaginerebbero un denominatore comune tra tre marchi così diversi come Milka, Toblerone e Philadelphia? Probabilmente pochi, infatti solo gli addetti ai lavori sanno che alle spalle di questi prodotti che quotidianamente troviamo sulle nostre tavole c’è la multinazionale statunitense Mondelez, ex gruppo Kraft.
A questo proposito, la campagna ‘Scopri il marchio’ condotta nel 2014 da Oxfam ha avuto come obiettivo quello di individuare le 10 principali multinazionali agroalimentari sul mercato, che assieme presidiano 500 marchi con un fatturato che si aggira attorno ai 450 miliardi.
“I 500 marchi riconducibili ai dieci signori della tavola — spiega Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia — sono spesso vissuti dai consumatori come aziende a sé stanti. In realtà fanno parte di multinazionali in grado di condizionare non solo le politiche alimentari dell’Occidente ma anche le politiche sociali dei paesi più poveri”.
Il gruppo di analisi finanziaria 24/7 Wall Street ha poi ripreso le 10 “Grandi sorelle” dello studio, tracciandone un profilo aggiornato in termini finanziari. I dati e le stime, espressi in dollari, sono stati ricavati da varie fonti e si riferiscono al 2013.
Ecco gli identikit delle 10 aziende che dominano il settore Food and Beverage: