Peter&Wendy: Quando l’E-commerce Nasce Da un’Idea

Inutile negarlo, il nuovo modo di fare acquisti sboccia e cresce sul web. Ultimamente, la vendita di articoli tramite l’e-commerce – attraverso siti di grossa distribuzione o semplici privati – cresce senza sosta. Giusto recentemente, il 16 aprile 2015 a Milano, si è svolto il convegno “E-commerce in Italia”, organizzato dalla Casaleggio Associati per presentare una panoramica sui modelli di business online.

Dati alla mano, il fatturato italiano degli acquisti on-line ha toccato la ragguardevole cifra di 24,2 miliardi di euro (casaleggio.it), ed è in costante crescita. Anche se ben il 30% del giro d’affari è rappresentato dal turismo, la moda e l’abbigliamento si accaparrano un discreto 2% (casaleggio.it); i siti delle grandi catene o di rivenditori molto più modesti spopolano, aiutati anche dalla diffusione capillare del web marketing tramite canali ufficiali o social media, la vera fetta di mercato da tenere d’occhio.

Nel mare magnum della rete e di ciò che offre, navigano anche le deliziose idee di Peter&Wendy che, per citare il loro slogan, “litigano forte e fanno magliette bellissime”. Chi meglio di loro può spiegare qualche ulteriore dettaglio?

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Innanzitutto: chi siete? Come vi descrivereste?

Due amici che lavorano nello stesso studio e che un giorno hanno avuto una bella idea.

Perché Peter e Wendy? Riferimenti ai più celebri Pan e Darling?

Il nome di per sé ha un suono piacevole, rimanda a una fiaba bellissima, e in sostanza è la storia di due amici, uno che non voleva crescere e una che tiene i piedi per terra, è perfetto per noi.

 A chi è venuta la prima idea e quando?

A Peter. Aveva disegnato una maglietta per un concorso, ma per un complotto dell’industria mondiale dell’abbigliamento non ha vinto, come sia stato possibile un tale affronto non riusciamo ancora a spiegarcelo (ovviamente siamo ironici), e abbiamo comunque deciso di mandarla in produzione autonomamente, puntando molto sui social network per farci conoscere.

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A cosa vi ispirate per le frasi delle vostre creazioni?

“Wendy” scrive le headline e segue tutti i social (Twitter in particolare è molto nelle sue corde e ha la sua voce, pure troppo) mentre “Peter” si occupa del progetto grafico e della realizzazione. Ma non è così facile e la divisione è molto labile: in realtà condividiamo tutto il processo e non possiamo esimerci, mai-mai-mai, sul mettere bocca su quello che fa l’altro, grafica in un caso, parole e social nell’altro. Per le frasi ci ispiriamo molto semplicemente alla nostra quotidianità: cibo, corsa e inadeguatezze varie, grammatica, caffè, tette e chi più ne ha più ne metta. Le magliette sono prevalentemente tipografiche, ci può essere un’illustrazione ma ci sarà sempre e comunque una parte testuale forte che le identifica.

Cos’altro fate nella vita, oltre a litigare tra voi?

Lui è un graphic designer, Wendy non ha ancora capito cosa farà da grande, aspetta la pensione, il premio Pulitzer e Johnny Depp con la stessa laica rassegnazione.

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A oggi, che tipi sono i vostri principali clienti?

Beh, gente con buon gusto, chiaro. L’età non è per nulla un fattore discriminante (anzi la forbice è molto ampia), piuttosto gente che frequenta molto il web per lavoro. Gente che corre a tempo perso come noi e che con la quale fin da subito si è creato un certo legame. E gente che ama mangiare dopo aver corso (come tutti no?).

Ardua scelta: magliette o felpette?

Nasciamo come magliette. Ma le felpette con la ristampa di due soggetti già “magliettati” ha avuto un successo che noi per primi non ci aspettavamo. Le felpette erano (saranno?) molto carine e calde, e in un momento – l’inverno – di basse vendite di magliette (comprensibilmente), è stato bello vedere i nostri soggetti stampati su materiali più caldi. La produzione era fatta ad hoc, basata prevalentemente sui pre-ordini di soggetto-taglia-colore, con un ritorno di entusiasmo e vendite che mai avremmo pensato possibile.

Avete incontrato difficoltà nel lancio della vostra attività in termini burocratici?

Molte. Inquadrare un piccolo progetto collaterale all’interno degli infiniti regimi fiscali italiani non è certo semplice, senza contare che in Italia ancora nel 2015 è più facile (burocraticamente) vendere magliette di produzione artigianale come le nostre ad una bancarella in fiera piuttosto che online. Inutile dire poi che una volta ricevuti due pareri autorevoli ma discordanti Peter la pensasse in un modo e Wendy in un altro.