Il 19 maggio al TOM di Milano in via Molino delle Armi angolo Via della Chiusa, si è svolto Pitch and Drink evento di networking rivolto alle startup, in cui gli aspiranti imprenditori possono presentare la propria idea di business davanti ad un pubblico di appassionati e ad un panel di mentor, ottenendo importanti feedback. Tutto questo, in un contesto molto informale: l’aperitivo. Andiamo a scoprire le 4 Startup che hanno presentato il loro progetto.
Wenda è la prima piattaforma che permette di conoscere lo stato di conservazione delle bottiglie di vino, scoprire se è stato contraffatto ed espandere le esperienze legate ad una bottiglia. Tutto attraverso un piccolo dispositvo elettronico posto sul collo della bottiglia e una App per Smartphones. È un’innovazione che aiuta i diversi attori della filiera, dai winemakers che possono ridurre i rischi e i danni al loro brand fino ai winelovers, garantendo loro di sapere se il vino acquistato è autentico e conservato correttamente. Wenda nasce dalla fusione di due aspetti principali: da una parte il desiderio ideale, espresso da diversi operatori del mercato vitivinicolo Italiano, di monitorare i parametri basilari di conservazione del vino, e dall’altra la nostra propensione naturale ad estendere ed attualizzare i confini delle soluzioni innovative che sviluppiamo, integrandovi numerosi aspetti di comunicazione. La sintesi di tutto questo è per l’appunto WENDA, un sistema totalmente integrato per proteggere, accompagnare e raccontare il cammino che conduce vini di prestigio dalla vigna sino alla degustazione: “expanding the wine experience”. Così nel 2015 nascono la soluzione WENDA e la startup WENDA, che si affacciano al mondo del vino con un approccio nuovo, digitale, Internet of Things, Internet of Food; WENDA parte guardando ai vini luxury di alta gamma, espressione del più importante ed esclusivo Made in Italy, ma ovviamente gli orizzonti si delineano più vasti sin da subito, sia in termini di mercato vero e proprio che in termini di internazionalizzazione.
Come dicevamo, WENDA parte rivolgendosi alla filiera vitivinicola ed al prestigioso mercato dei vini luxury ad alto valore aggiunto, dal produttore al wine lover: non semplice consumatore ma vero e proprio amante del vino. Includendo poi tangibili benefici per tutti quegli attori della filiera coinvolti per l’appunto con vini di alta gamma, come ad esempio importatori, distributori, operatori logistici, ristoranti, enoteche, case d’asta, sommelier, collezionisti.
Il team di WENDA crede molto nella proficua interazione fra food&beverage di eccellenza ed Internet of Things, un trend attuale che sta vivendo una crescita veramente esponenziale. Decliniamo lo IOT (internet of things) in IOF (internet of food) e più particolarmente in IOW (internet of wine). Desideriamo affiancare alla tradizione i trend digitali e comunicazionali ora in atto, passando dalla identificazione e valorizzazione della singola bottiglia e del box (soluzioni già ready to market) a progetti che allarghino ulteriormente le prospettive e siano ancora più fruibili, utili ed a valore aggiunto per i diversi e molteplici attori della filiera.
Foody è una piattaforma web di Home Restaurants che permette ai viaggiatori stranieri e italiani di partecipare ad eventi culinari, gustando in un’atmosfera di condivisione la cucina locale. Il nostro obiettivo è quello di coinvolgere il viaggiatore in questa nuova esperienza: coniugare il bisogno primario di alimentazione – promuovendo pietanze di qualità – con una convivialità che permetta di abbattere pregiudizi campanilisti creando così un dialogo costruttivo tra culture.
Il target di turisti è sempre più desideroso di proposte genuine, partecipative e strettamente interconnesse alle specificità culturali del territorio che visita. Su tale linea, infatti, in Italia si è registrato negli anni un forte incremento: il 4,7% di turisti interessati all’enogastronomia nel 2008 ha avuto un incremento pari al 7,4% nel 2014. Il meccanismo è agevole e semplice: la community permette un doppio accesso, uno riservato alla categoria “Cooker” ovvero i cuochi, che previa registrazione potranno creare l’evento conviviale indicando data, luogo, menù, prezzo e disponibilità di coperti, l’altro riservato alla categoria “Fooder”, gli end user, che una volta registrati potranno prenotare l’evento più congeniale e pagare comodamente online.
Prospettive e ambizioni per il futuro? Gli obiettivi sono ingenti ma non di meno è la certezza dell’importanza e dell’originalità, anche sociologica, di questo progetto. La prima aspirazione è riuscire a lanciare la piattaforma entro pochi giorni, per poi poter incrementare la user acquisition attraverso campagne di marketing mirate. Infine creare partnership commerciali con piattaforme turistiche di aggregazione, tour operator ed aziende di prodotti agroalimentari locali, rappresenterebbe un traguardo importante.
Mangiare sempre le stesse cose, non avendo il tempo né di fare la spesa quotidianamente, né la fantasia per pensare sempre a nuove ricette. Un problema che accomuna studenti fuori sede, madri single e lavoratori in trasferta. Da questo problema nasce nel 2013 il concept di Fanceat. Il progetto viene valutato positivamente dagli amici e dall’Incubatore del Politecnico di Torino (I3P), a cui il progetto accede nel Novembre del 2013 attraverso il programma TreataBit per startup digitali. Quattordici mesi più tardi, l’idea diventa una startup innovativa, con l’obiettivo di offrire l’opportunità ai suoi clienti di ricreare nella propria cucina piatti e menù delle tradizioni culinarie italiane e condividerle coi propri commensali. Nell’e-commerce di Fanceat è possibile acquistare differenti box divisi tra diverse tipologie di menù, per permettere ai propri clienti di preparare in circa 50 minuti piatti raffinati, creativi e saporiti. Ogni modulo conterrà un menù per due persone, composto da due portate più una bottiglia di vino; in ogni box saranno allegati anche un booklet con lo storytelling di un ingrediente specifico, di un produttore o ancora del piatto stesso, per cercare di avvicinare i clienti a ciò che stanno mangiando, rendendoli più consapevoli del valore dei prodotti che tutti i giorni si trovano a scegliere. Inoltre, per aiutare anche i più inesperti, oltre agli ingredienti nel box anche una foto e video ricetta, per accompagnare passo passo il cliente dalla preparazione del menù all’impiatto, così da lasciare i propri ospiti a bocca aperta. I box cambieranno ogni mese per garantire una maggior scelta e rispettare la stagionalità degli ingredienti, dando l’opportunità a chi è un grande appassionato, di sottoscrivere l’abbonamento a lui più congeniale, per ricevere con cadenza fissa un menù per il numero di persone specificato.
Fanceat si rivolge a tutti gli appassionati di cucina, a coloro che vedono nel cibo non solo un mezzo di sostentamento ma un modo di esprimersi, un mezzo attraverso cui raccontare una storia. L’atto della preparazione non deve essere visto come una perdita di tempo ma come momento di aggregazione, così come il servizio e il piacere di condividere in tavola il frutto del proprio lavoro. Ovviamente, con le modalità di gestione e consegna sopracitate, il servizio si propone anche a tutti coloro che per vari motivi (il lavoro in primis) non hanno il tempo o la voglia di andare a fare la spesa ma che contemporaneamente non vogliono rinunciare ai piaceri della tavola. La fascia di età è ampia, poiché oramai la cucina ha coinvolto persone di tutti i generi e di tutte le età: a Torino abbiamo clienti che vanno dai 24 ai 45 anni, dagli studenti alle coppie sposate.
A Maggio Fanceat ha lanciato il servizio online nella città di Torino e i primi di Giugno partirà a Milano. Nei mesi a seguire si inizierà un test anche a Londra. La vision del team di Fanceat è molto semplice ma al contempo ambiziosa: “Consegneremo l’Italia in tutte le cucine del mondo”. Nel medio-lungo termine Fanceat vuole diventare il punto di riferimento della vera cucina Italiana “self-made” all’estero: per tale motivo vogliono partire proprio da Londra. La volontà è di replicare il modello nelle grandi metropoli straniere, dove una cultura multietnica ha aperto le porte alla nostra tradizione culinaria, facedola diventare una delle cucine più amate nel mondo.
Esistono già dei servizi analoghi in città come New York o Hong Kong, ma sono tutti allineati su un’offerta culinaria “internazionale”, senza una connotazione precisa; l’obiettivo è quella di andare a conquistare la nicchia di questo mercato con un prodotto d’eccellenza, riconosciuto universalmente. Fanceat vuole diventare una risorsa importante per la promozione delle tradizioni culinarie regionali, promuovendo la cultura della filiera dei prodotti e dei suoi produttori, un volano per diffondere e promuovere la conoscenza
Quomi nasce nel 2013 a Berlino dall’idea di Andrea Bruno, Daniele Bruttini e Alessandro Pantina, tre amici che cercavano una soluzione alla difficoltà di trovare del buon cibo italiano all’estero. Partendo da questa necessità, e puntando sulle proprie capacità, decidono di fondare una società che potesse unire il loro know-how in ambito e-commerce, e fare leva sul valore aggiunto della tradizione culinaria italiana e del Made in Italy.
Il concept è molto semplice: l’utente può ordinare in pochi clic una ricetta o sottoscrivere un abbonamento settimanale, e Quomi spedisce a casa un box con gli ingredienti già dosati per prepararle, in modo da minimizzare lo spreco alimentare. In questo modo si ha un doppio risparmio: economico e sul tempo. Data l’altissima qualità e genuinità degli ingredienti, inoltre, seguire una dieta più equilibrata sarà più facile.
La proposta di Quomi è rivolta al mercato del food online, in particolare a chi effettua acquisti e desidera ricevere direttamente a casa tutti gli ingredienti necessari a cucinare un piatto della tradizione italiana.
Attualmente Quomi è operativa: il modello «single order» è già live. Per il futuro imminente, invece, in seguito al release del nuovo concetto grafico, Quomi prevede un incremento dell’attività di online marketing.
Ma non solo: è in via di definizione l’accordo con un partner consolidato nel mondo delle ricette online per l’implementazione del modello «Quomi as-a-service». Ad esso, Quomi fornirà il servizio di procurement e logistica. Partirà inoltre entro poche settimane il primo test locale sulla città di Milano del modello «same-day-delivery» con cui sarà possibile ordinare e ricevere il box nella città di Milano in giornata. In ultimo, nel prossimo futuro, è prevista la creazione di una versione multilingue per supportare lo sviluppo internazionale del business.