Politica e Populismo: Trump come Le Pen?

Trump Trigger

Hanno suscitato forti critiche le ultime dichiarazioni di Donald Trump, candidato repubblicano alla corsa verso la White House. Frasi quantomeno xenofobe, inni alla pura demagogia, quelle pronunciate dall’imprenditore americano a seguito della Strage di San Bernardino, dove due cittadini di origine pakistana hanno ucciso 14 persone ferendone altre 21. Trump ha più volte ripetuto di voler chiudere tutte le frontiere USA a qualsiasi fedele islamico, considerando anche la sua passata volontà di costruire un muro anti-immigrazione al confine con il Messico, la sua idea di autarchia sociale inizia a prendere sempre più forma.

La questione “preoccupante” è che il suo consenso continua ad aumentare tra il partito repubblicano, con il principale antagonista Ted Cruz che stenta a tenere il suo passo. Si potrebbe definire un populista 2.0, un uomo con un ego smisurato, dal carisma invidiabile, che conduce la sua candidatura a suon di tweet e post su Facebook. La sua politica è chiara: fare leva sulle paure del popolo americano per ottenere più voti possibili in vista delle presidenziali.

D’altro canto nel vecchio continente riusciamo a mantenere un certo feeling con il populismo. Noi, a differenza degli USA molto meno social, preferiamo il vecchio stampo. Il riscontro si è avuto in questi giorni: il partito di estrema destra francese Front National, guidato da Marine Le Pen, ha vinto il primo turno alle elezioni regionali, acquisendo voti e consensi e facendo registrare il miglior traguardo del FN dal 2002 ad oggi. La sconfitta ai ballottaggi di ieri ne ha ridimensionato la potenza, è vero, ma è innegabile che l’ondata di sangue e terrore che ha invaso la Francia nell’ultimo mese abbia spinto, almeno in un primo momento, l’elettorato transalpino a rimanere su posizioni nazionaliste. Questo Front National chiede un rinnovamento: vuole abbattere un governo vecchio e impolverato, mettendo in mezzo la sicurezza dei cittadini e la delicata questione sull’immigrazione, attribuendo molte colpe a quest’ultima forse non del tutto lecite.

Trarre profitto dal timore, se così si può riassumere il pensiero di diversi populisti. L’esempio più concreto di questa filosofia lo possiamo trovare sempre in Europa, in Ungheria per la precisione. Un muro lungo tutto il confine per respingere i profughi, questa è stata la risposta del primo ministro ungherese Viktor Orban al continuo afflusso di immigrati provenienti dalla Serbia. E l’Europa? E’ rimasta a guardare il completamento di questa opera pazza e soverchiatrice.

Populismo e politica per quanto vadano a braccetto da anni nella storia contemporanea hanno sempre fatto molti danni, tanti di questi irreparabili. Il clima di odio razziale e xenofobo che si respira nei due continenti è in continuo aumento. La domanda sorge spontanea: alla luce della recente sconfitta alle regionali francesi,  Marine Le Pen rischia di essere il modello su cui basarsi per sconfiggere Donald Trump?