Pre-money vs Post-money

Non solo regole

E’ chiaro che la fase di valutazione e il metodo utilizzato per realizzarla sono basilari. La difficoltà principale alla base dell’assegnazione di un valore a una società che sta muovendo i suoi primi passi è l’assenza di dati oggettivi: per assegnare una quotazione all’entità aziendale, nella teoria economica, occorre utilizzare quegli indici di bilancio che la startup non ha ancora.

Si apre, quindi, il campo sterminato dei processi soggettivi in cui l’errore più comune è quello di pervenire ad una valutazione eccessiva della startup, perché ognuno è portato a sovrastimare la propria idea o perché si crede sia più facile negoziare al ribasso i termini dell’investimento. Esistono diversi modelli che permettono di ottenere un valore indicativo della propria startup sulla base di parametri quali il Team e le sue competenze, l’Idea e il suo stato di avanzamento, il Mercato; tuttavia nessuno di essi vi darà un valore universalmente valido, non solo per via della soggettività di cui parlavamo, ma anche a causa di numerose variabili difficilmente quantificabili. Esiste una norma generale che regoli la fase di valutazione? La risposta risiede nell’applicazione di un principio semplice quanto chiaro: coerenza. Il dato pre-money della startup deve rispondere all’effettivo status di sviluppo del progetto.