Ma come è nato il progetto?
“Come spesso accade, tutto è partito da un incontro casuale e da una chiacchierata – continua Giuseppe – Da diverso tempo frequento un ristorante che si trova a pochi metri da casa mia e, una sera, dopo cena, parlando con lo chef, siamo arrivati a discutere dell’argomento Expo e food in generale. A questo punto, conoscendo anche il mio interesse verso i nuovi modelli imprenditoriali, mi ha proposto un incontro con un gruppo di imprenditori che stavano pensando di sviluppare un progetto legato al food truck. Una volta conosciute queste persone, ho pensato da subito alla realizzazione di un progetto che avrebbe potuto supportarli nella creazione della loro attività, e analizzando il mercato mi stavo rendendo conto sempre di più che stavo operando in un settore in rapida crescita. Inoltre, mi stavo accorgendo che mancavano una serie di strumenti e di iniziative collegate a queste realtà, come ad esempio una mappatura di queste attività. “Perché non geolocalizzare e aggregare in un’unica app tutti i truck italiani?”: la domanda è arrivata di conseguenza e non potevo lasciarla in sospeso.
Prendendo come esempio ciò che succede negli Stati Uniti, quindi, ho deciso di dare vita a Streeteat, con Daniele Carettoni, mio socio e imprenditore che investe nel food, che ha sposato da subito l’iniziativa.
Oggi siamo una società strutturata che vede un team di 10 persone, tra collaboratori interni ed esterni e ognuno di noi ha una specializzazione (marketing, social, ufficio stampa), per consentire all’azienda di svilupparsi in modo equilibrato. In tutto questo io mi occupo personalmente della parte di gestione e coordinamento delle attività, focalizzandomi sullo sviluppo del business, avendo già vissuto precedentemente esperienze imprenditoriali in prima persona.”
Come funziona il servio?
"Attraverso l’app (che per l’utente è gratuita) gli utenti hanno la possibilità di vedere dove si trova il truck più vicino al punto in cui si trovano e di visionare una scheda dell’attività, con menù in italiano e in inglese, foto, descrizione e i contenuti che vengono pubblicati dal ristoratore sui social. L’utente, inoltre, ha possibilità di lasciare delle valutazioni riguardanti i vari truck e di scrivere delle recensioni.
L’obiettivo principale (oltre all’espansione in cinque Paesi europei entro la fine del 2015) – prosegue Giuseppe – è coprire tutto il territorio nazionale italiano, anche se le aree principali sono Milano, Roma e Torino, e continuare ad ampliare i servizi collegati all’applicazione e rivolti proprio agli imprenditori che realizzano queste nuove attività. Per i truck, infatti, Streeteat rappresenta un nuovo canale di vendita innovativo.
La società, nello specifico, si occuperà di sviluppare il bacino di utenti di queste realtà, attraverso un’affiliazione che permette di entrare all’interno dell’applicazione. La presenza all’interno dell’app, però, si inserisce all’interno di un contesto più ampio, che vede Streeteat come un progetto che accompagna in ogni passo i nuovi imprenditori di questo settore. Molto importante, infatti, è consulenza che forniamo a chi desidera intraprendere un percorso imprenditoriale in questo campo (quando si decide di avviare un’attività di questo genere, bisogna rispondere a diverse domande, tra cui “Qual è il cibo più adatto in una determinata area?” “Qual è il pubblico che si andrà a colpire in una precisa zona geografica?” ed è necessario avere tra le mani uno studio di geomarketing, che consente di comprendere al meglio le aree territoriali in cui si va ad operare).
Inoltre, le partnership con alcuni tra i migliori allestitori e designer di interni specializzati sui truck, ci permettono di dare un ulteriore contributo allo sviluppo del business di queste attività.”