Abbiamo iniziato a parlare di SuperLega Europea nel precedente post, in cui l’autore descriveva una possibile strutturazione di una competizione che coesistesse con Champions League ed Europa League. In questo secondo contributo, invece, proverà a verificare le modalità per la creazione di una Coppa Unica Europea.
Partecipanti
Se tutti vogliono essere presenti a una manifestazione, l’unico modo per limitare gli scontenti è allargarne il numero di partecipanti: l’UEFA ha sempre ragionato così, prova ne sia EURO 2016, la cui fase finale è passata da 16 a 24 squadre proprio per permettere a più nazionali di accedervi.
A livello di club, la vera meta ambita non è tanto e solo l’ingresso alla CL in sé quanto alla sua fase a gruppi (rimasti sempre da 4), partendo da lì la divisione della ricca torta di premi in denaro, l’UEFA ha potuto operare su diversi piani, aumentando:
- le partecipanti complessive al torneo (fatto salvo il triennio 1994/97), dapprima aperto ai soli campioni nazionali mentre ora vi entrano anche 15 seconde, 6 terze e 3 quarte, oltre ai detentori della stessa CL e dell’EL;
- i gruppi, passati dagli iniziali 2 agli attuali 8;
- le squadre ammesse direttamente, passate dalle iniziali 0 su 8 presenti totali in detta fase, alle attuali 22 su 32.
Di fronte al pericolo SuperLega, è ragionevolmente presumibile che l’UEFA opponga l’ennesimo allargamento del suo più prestigioso torneo per club; non potendo ciò più avvenire senza svuotare di ogni residuo interesse l’EL, la strada è fondere le due competizioni in una sola, la Coppa Unica UEFA (CUU).
Non è un’ipotesi personale, bensì il completamento di un progetto avanzato da Platini fin dalla sua prima candidatura alla Presidenza della Confederazione Europea, quando nel suo programma vi era proprio l’assorbimento delle tre principali competizioni allora in vigore (Coppa Campioni, Coppa Coppe e Coppa UEFA) in una nuova unica, a integrale eliminazione diretta con 256 concorrenti tutte partenti dai centoventottesimi di finale, prescindendo quindi dal piazzamento ottenuto in campionato. Un’idea assai opinabile, come gran parte dell’opera dirigenziale del francese, ma quel primordiale abbozzo evolse fino all’ultima rifinitura che si doveva varare, nelle intenzioni, proprio nel 2015/16, quando si è invece assistito solo a una profonda ristrutturazione dei turni di partenza in EL. Tuttavia, a mio parere questa (come sarà più chiaro infra) è in realtà il primo passo verso la CUU.
Al nuovo maxi torneo partecipano tutte le squadre ora ammesse in CL e in EL, a eccezione del detentore della seconda (non esistendo più, non può nemmeno esistere chi la vinca), per un totale (massimo) di 236 (dal 2016/17 non vi sono più le 3 partecipanti per il fair play e avrebbero esordito 2 del Kosovo, se qualcuno avesse ottenuto la licenza UEFA). Da qui in avanti, per semplicità espositiva, assumo le seguenti ipotesi:
-> tutti coloro che conseguono il titolo sportivo necessario per l’iscrizione, poi partecipano al torneo (risultando quindi in regola con ogni altro requisito: licenza UEFA, indipendenza, assenza di sanzioni, ecc.);
-> nessuna federazione iscrive il vincitore di coppa di lega (al momento, solo Inghilterra e Francia si avvalgono della possibilità);
-> il detentore e tutti i vincitori di coppa nazionale non sono iscrivibili via campionato.
Formula
I dati (a me) noti sulla formula vedono una fase a 16 gruppi seguita da una a eliminazione diretta, dai sedicesimi fino alla finale, ma è facile immaginare che i gironi siano preceduti dagli attuali preliminari (3 turni di qualificazione e spareggi).
Sono del tutto sprovvisto d’indicazioni circa i turni di partenza delle iscritte; tuttavia, prendendo gli attuali delle due competizioni e con piccolissimi aggiustamenti, si arriva al risultato voluto, il che mi fa, per l’appunto, propendere che la ristrutturazione di quelli in EL sia funzionale a una futura CUU. Nel dettaglio, facendo partire:
- un turno dopo le attuali partecipanti alla CL, ad eccezione di chi comincia dai gironi che invece sempre da lì inizia;
- dal medesimo turno le attuali partecipanti all’EL, ad eccezione di chi comincia dai gironi che invece inizia dagli spareggi;
si ottengono 65 squadre alla fase a gruppi di CUU, appena una in più del necessario, con conseguente impaccio minimo nel correggere il tabellone, che ha l’aspetto definitivo qui sotto riportato:
Legenda. Fed: federazioni (identificate dalla posizione nel ranking UEFA); FG: fase a gruppi; SP: spareggi; NQ: n-esimo turno di qualificazione; Det: detentore. Ogni casella della griglia riporta il turno di partenza (indicato dalla colonna) delle squadre (identificate dal piazzamento in campionato ovvero con ˜ per il detentore e con % per il vincitore di coppa nazionale) appartenenti alle federazioni della riga. Le ultime 3 righe indicano, per il turno della colonna, il numero di squadre da lì partenti (E), qualificate dal precedente (Q) e totali che vi gareggiano (T).
Per far “tornare i conti”, il Liechtenstein, partecipante col solo vincitore di coppa nazionale, è ipotizzato essere una fra la 26ª e la 45ª federazione.
Altra mia ipotesi è il mantenimento della divisione in due blocchi dei preliminari, al fine di garantire una presenza fissa (aumentata da 17 a 22 unità) di campioni nazionali ai gironi; quindi, delle 64 loro protagoniste, 27 vi sono ammesse direttamente mentre 37 devono qualificarvisi, di cui 10 dal Percorso “Campioni” e 27 da quello “Lega” (popolarmente ribattezzato “Piazzate”).
La tabella sottostante illustra i mutamenti dei turni di partenza delle iscritte, evidenziando in verde chi parte un turno dopo, in grigio chi parte dal medesimo e in rosso chi parte un turno prima (in toni scuri le attuali partecipanti alla CL, in toni chiari le attuali partecipanti alla EL).
La legenda è la medesima della tabella precedente, mentre le ultime righe riportano il numero totale di squadre delle diverse categorie “colorate” partenti dal turno della colonna relativa.
Rileggendo il meccanismo di “fusione”, ci si attende che:
- le partecipanti alla CL partano o dal medesimo turno o da uno dopo;
- le partecipanti alla> EL partano o dal medesimo turno o da uno prima.
Le conclusioni sono confermate in larghissima parte, essendovi alcune (12) eccezioni:
a) se effettivamente nessuna partecipante alla CL inizia un turno prima (0 squadre “rosso scuro”), a mantenere immutato il punto di partenza sono però 25 e non 22. Infatti, a chi comincia dai gironi si uniscono le 3 seconde della 13ª, 14ª e 15ª federazione, le uniche ad avere due formazioni (e non una sola) impegnate nei preliminari di CL, particolarità qui penalizzante per mantenere come titolo prevalente la vittoria in coppa nazionale fra chi deve disputare i preliminari di CUU Percorso Lega;
b) visto “dall’altra parte”, le 3 partecipanti all’EL “straordinariamente” inizianti da un turno dopo, sono proprio le 3 vincitrici di coppa nazionale della 13ª, 14ª e 15ª federazione;
c) altra “discordanza” per l’EL è il numero di partenti da un turno precedente, 22 e non 16. Infatti, a chi comincia(va) dai gironi, si uniscono le 2 terze della 14ª e 15ª federazione e le 4 vincitrici di coppa nazionale della 22ª, 23ª, 24ª e 25ª, a causa dei ritocchi necessari per eliminare la squadra altrimenti “eccedente” nella fase a gruppi.
La CUU 2016/17
Quale sarebbe il volto della CUU se partisse proprio nel 2016/17? Come visto, nulla cambia sul versante iscritte, essendo le medesime, facendo coincidere il Real col detentore, e compreso il Siviglia, vincitore della passata EL ma qui presente per il 7° posto nella Liga. Nemmeno sul fronte del calendario vi sono soverchie difficoltà d’adattamento, in quanto, pur con numeri diversi, la CUU ha la stessa struttura dell’EL.
Il turno più interessante sono fuor di dubbio i gironi; ipotizzando che dai preliminari siano passate sempre e comunque le squadre col maggior coefficiente di club via via impegnate, le 64 (più probabili) protagoniste sono le seguenti, già suddivise nelle 4 fasce di merito per il sorteggio:
A fianco di ogni squadra (in verde chi fa la CL, in rosso chi l’EL) sono riportati: la federazione di appartenenza, il coefficiente 2011/16 e il turno di partenza nella CUU (FG: fase a gruppi; P: spareggi, N: n-esimo turno di qualificazione; C: Percorso Campioni; L: Percorso Lega). A tal ultimo proposito, cito en passant che il tabellone sopra presentato ha subito una lieve modifica, a causa del posto lasciato vacante nei gironi dal Real Madrid, contemporaneamente detentore e 2° nella Liga, coperto dall’Olympiakós (e con altri conseguenti aggiustamenti nei preliminari Percorso Campioni).
Nei gironi sono così rappresentate 25 federazioni; la Spagna primeggia con 6 squadre, seguita a ruota con 5 da Inghilterra, Germania, Italia, Francia e (a sorpresa) Belgio, mentre per 10 ci si ferma alla presenza singola. Una citazione merita lo sloveno Maribor, capace di arrivare all’ambito traguardo pur partendo dal 1° turno di qualificazione. Infine, solo 17 partecipanti su 64 totali (27%) “provengono” dall’attuale EL.
La prima fascia è divisa in due sezioni, A e B, per distinguere le 8 teste di serie d’ufficio dalle restanti per coefficiente: ritengo credibile il mantenimento della novità appena introdotta di considerare in cima a tutte il detentore e i campioni nazionali delle prime 7 federazioni nel ranking 2010/15 (ovvero 8, se il detentore vi fosse compreso, ma non è questo il caso). La scelta si rivela premiante per CSKA, altrimenti in 2ª fascia, e soprattuttoLeicester City, addirittura fra i materassi col suo penultimo coefficiente; penalizzate Napoli e Leverkusen, private dello status di testa di serie, e Sporting, “retrocesso” in 3ª fascia.
L’analisi del progetto, con la possibile suddivisione in fasce e l’identificazione di una struttura di calendario coerente con i campionati nazionali, prosegue sul Blog “Calcio e Altri Elementi“, al quale potete accedere attraverso questo link.